Sopravvivi se ci riesci, anticipazione della nuova folle serie di Bear Grylls

Tv / News - 04 March 2014 11:57

Sopravvivi se ci riesci: la nuova survival tv series dell'ultimo sopravissuto Bear Grylls debutterà su Dmax il venerdi 7 marzo 2014. Dopo "Man vs. Wild" e "L'ultimo sopravvissuto

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Sopravvivi se ci riesci è la nuova serie tv condotta dal popolarissimo Edward Michael Grylls, noto con il nome d'arte di Bear Grylls, che andrà in onda su Dmax a partire da venerdi 7 marzo 2014 alle 22:00.

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In questa nuova serie, il survivor più conosciuto al mondo, adotterà un metodo scientifico per analizzare e alcuni filmati e riprodurre alcune situazioni di sopravvivenza estrema per stabilire se sia stato il caso a salvare la vita a qualche mal capitato o la l'aver preso la decisione giusta anche in momenti di forte stress ed estremo pericolo, perché pensare velocemente (e bene) può veramente essere l'ago della bilancia tra la vita e la morte

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Bear Grylls non è nuovo a strasmissioni del genere. E' noto al pubblico del piccolo schermo per essere stato il conduttore di “Man vs. Wild", tradotto in Italiano con "Uomo contro Natura" in cui il conduttore irlandese illustrava al pubblico come sopravvivere nei luoghi più pericolosi e impervi della terra. In Ogni episodio Grylls si paracadutava nei luoghi più wild del pianeta: savana, deserto, una foresta pluviale o in alta montagna; la sua missione era sopravvivere alla solitudine, alle impervie condizioni atmosferiche, alla pericolosità degli animali che poteva incontrare sul proprio cammino e, in dfinitiva, anche al cibo disgustoso che era costretto a ingurgitare. E una delle lezioni che Grylls ha sempre cercato di diffondere è che, se non c'è altro da mangiare, una cavalletta, delle larve, scorpioni o vari animali crudi sono dopo tutto un ottimo pasto.

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L'ultimo sopravvissuto – Metropolis ha poi spostato l'attenzione e il fulcro delle tecniche di sopravvivenza sulla giungla urbana. In questa serie, ispirata al libro del "Worst-Case Scenario Survival handbook – Il peggiore dei casi” (1999) scritto da Joshua Piven e David Borgenicht, Grylls ci ha mostrato come sopravvivere in caso di incidenti, cataclismi naturali o disastri causati dall'uomo che si possono verificare anche in luoghi apparentemente sicuri, trasformando, di conseguenza, anche le nostre amate città in luoghi selvaggi e pericolosi.

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Le critiche: è vero che la solitudine palesata dal conduttore in “Man vs. Wild” è più che altro una finzione scenica (ci sono pur sempre un cameramen e altri componenti della troup televisiva e un team pronto ad intervenire in casi di pericolo veramente estremo) e che, di tanto in tanto, Grylls si è lasciato andare a qualche truchetto, come quando ha dimostrato di saper cavalcare cavalli selvaggi che erano in realtà addomesticati. Ma Edward Michael Grylls non è uno sprovveduto: è diventato il più giovane capo del vertice dell'associazione scout inglese all'età di 35 anni e, all'età di 23 anni, è stato il più giovane britannico a scalare l'Everest in una tragica spedizione che è costata la vita a qualche suo compagno di avventura. Dopo tutto, le sue trasmissioni sono ricostruzioni sceniche con valore esplicativo e non veri e propri documentari e Bear Grylls ha comunque fegato da vendere, e uno stomaco di ferro, quando, pur avendo a disposizioni pasti completi e succulenti (come dimostrano alcune foto facilmente rintracciabili su internet), per illustrare alcune tecniche di sopravvivenza ha il coraggio di mangiare alcune degli animali più repellenti mai visti, ed è forse questa la vera scelta tra la vita e la morte

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