Puffi natalizi, gli omini blu dei fumetti di Peyo gadgets e graditissimi cadeaux per appassionati

Comics / News - 31 December 2013 16:00

La generazione italiana degli anni Ottanta, grazie ai cartoni animati proposti in tv, è felicemente cresciuta insieme alle simpatiche creature scaturite dalla fantasia del belga Pierre Cullifor

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I Puffi (nome originale “Schtroumpfs”), famosi ometti blu scaturiti nel 1958 dal genio del fumettista belga Pierre Culliford, detto Peyo, da almeno tre decenni sono anche giocattoli e da un po' sono divenuti pure apprezzatissimi, nonché ricercatissimi gadget da collezione per appassionati.  Se una trentina d'anni fa giocare con i pupazzetti in plastica raffiguranti il barbuto Grande Puffo, il pignolo Quattrocchi od il lamentoso Brontolone rappresentava una quotidianità normale per ogni bambino, oggigiorno esistono adulti che sborsano grosse cifre per aggiudicarsi puffi “rari” e collocarli orgogliosamente nell'assortimento di proprietà.

Per tutti questi amanti delle simpatiche creature immaginarie di Peyo ricevere un puffo natalizio costituirebbe di sicuro un regalo supergradito! Esistono diversi pupazzetti che supportano il tema delle festività dell'attuale periodo dell'anno, ad esempio il puffo che abbraccia un albero di Natale, quello con sciarpa al collo e pacco dono in mano, nonché Grande Puffo con un sacco colmo di regali ed un bastone candito rosso e bianco. C'è anche Puffetta in preghiera, vestita di rosa, ed acquistabile via web alla “modica” cifra di duecento euro se in perfette condizioni.

Le storie a fumetti e a cartoni animati dei Puffi, abitanti della foresta simili a folletti, sono ambientate in Europa, in epoca medievale. In principio i graziosi omini erano comparsi come personaggi secondari della strip “John & Solfami”, sempre opera di Peyo e pubblicata sul settimanale “Le Journal de Spirou”: nell'episodio intitolato “Il flauto a sei Puffi”, un mago evoca  tali esseri blu affinché aiutino i due protagonisti, un coraggioso cavaliere ed il suo stonatissimo scudiero, nella ricerca di un flauto magico. La trama delle vicende risulta lineare ed i vari Puffi si somigliano fisicamente, sono assai bassi di statura ed in genere indossano pantaloni bianchi ed un copricapo frigio che non tolgono mai.

I protagonisti blu vivono insieme in un villaggio, dentro abitazioni ricavate nei funghi del bosco. Riproducono all'incirca gli archetipi delle persone comuni e/o i mestieri. Si distinguono nel possesso di accessori che ne evidenziano la professione, la soggettività e/o il carattere da cui ogni singolo puffo prende il nome proprio. Puffo Golosone è il solo che calza un cappello da chef, in quanto cuoco ufficiale della comunità; Puffo Inventore tiene una matita sopra all'orecchio stile architetto, mentre Puffo Forzuto sfoggia su un braccio un tatuaggio raffigurante un cuore trafitto da una freccia.

Si dice che i Puffi abbiano l'età di un secolo, ad eccezione del vecchio e saggio Grande Puffo che, coi suoi  cinquecentoquarantasei anni, è paterno capo di tutti gli altri. In origine gli ometti di Peyo erano novantanove, poi una saetta colpisce il riflesso di uno specchio e nasce il centesimo puffo: Puffo Vanitoso, personaggio che rende possibile la realizzazione della cosidetta danza dei cento puffi. Nel cartone animato vengono introdotti protagonisti che nel fumetto non sono presenti, sempre e comunque pertinenti e divertenti, i quali vanno ad arricchire una serie di memorabile successo.

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