Need for speed, il nuovo film tratto dal videogames con Aaron Paul
Cinema / News - 27 November 2013 15:30
"Need for Speed" è il vidoegames del 1995 da cui è tratta la pellicola con Michael Keaton e Aaron Paul: prodotta dalla Walt Disey e dalla Dreamworks, uscirà a marzo 2014
Need for speed è il film in uscita il 14 marzo 2014, diretto da Scott Waugh (“Act of Valor”, 2011) e interpretato da Aaron Paul (la serie tv “Breaking bad”), Chillie Mo, Dominic Cooper e Michael Keaton.
La pellicola è coprodotta dalla Disney e dalla Dreamworks, che ha acquistato i diritti cinematografici dalla società di videogiochi Electronic Arts. Il film infatti è tratto dalla serie videogames del 1994, dove otto auto si contendono il primato delle corse. Qui si trattava di macchine sportive, tra cui diversi modelli esotici e d’importazioni giapponesi, e fu la prima volta che il realismo dell\'animazione rendeva coinvolgente una corsa automobilistica, quasi che il giocatore fosse sulla pista da corsa. La stessa Electronic Arts unì le forze con la rivista automobilistica Road & Track per abbinare il comportamento del veicolo, come il mimetismo dei suoni emessi da leve di comando durante la marcia dei veicoli.
“Need for Speed” è stato il vidoegames di corse di maggior successo, con oltre 140 milioni di copie vendute. In realtà la serie inizialmente era stata sviluppato dalla Distinctive Software, uno studio di videogiochi con sede a Vancouver in Canada: prima che la Electronic Arts l’acquistasse nel 1991, la Distinctive aveva già creato giochi di corse popolari come “Stunts” e ”Test Drive II: The Duel”, e poi la stessa Electronic Arts (EA) usò l’esperienza nel settore per sviluppare “Need for Speed” a fine 1992.
La prima versione dei giochi era focalizzato sul lusso, con sportive ed esotiche, molte della quali europee. Le stesse località erano esotiche o urbane, e anche l’interesse per la lotta al crimine era un argomento non secondario. Infatti molte auto disponibili erano quelle della polizia, il che implicava un inseguimento tra forze dell\'ordine e piloti che praticavano corse illegali ad alta velocità: fu questo poi l’elemento centrale del franchising e il motivo del suo successo.
Il film di Scott Waugh non poteva esulare da questa trama, anche perché era arduo realizzare una sceneggiatura solo con corse automobilistiche. Qui troviamo infatti un corridore (Paul), rilasciato dal carcere per un crimine che non ha commesso e che collabora con un ricco e arrogante socio in affari (Cooper), solo per per vendicarsi della morte del suo amico Pete. Così partecipa ad una gara da New York a Los Angeles: ma poi l\'ex-partner mette una taglia sulla testa del pilota, costringendolo a correre nelle corse illegali su veicoli modificati.
La stessa produzione è stata motivata a realizzare il film dai dati dei successi di pellicola d’azione: la Universal Pictures con \"Safe House\" ha raggiunto 126,2 milioni dollari in Usa, la Sony con \"The Vow\" 125 milioni dollari. Inoltre l’omaggio è anche alle pellicole di ambientazione automobilistica degli anni \'70, come “Le 24 Ore di Le Mans” (“Le Mans, 1971) diretto da Lee H. Katzin con Steve McQueen e considerato il migliore della serie con i duelli tra Porsche e le Ferrari che rimandavano a conflitti interiori. Dello steso periodo erano ”Grand Prix” (1966), fino a ”Un Maggiolino tutto matto” (“The Love Bug”, 1968) sempre della Walt Disney e diretto da Robert Stevenson, dove l’auto Herbie ha una propria anima.
L’action è tornata con prepotenza al cinema con Ron Howard, che ha diretto nel 2013 “Rush”, sulla rivalità tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda.
Stavolta è quindi imperativo per la Disney non realizzare solo un film di corse. Anche se una serie di scelte di marketing spingono verso l’intrattenimento puro: la nuova Ford Mustang - partner del film - sarà presentata lo stesso giorno dell’uscita della pellicola, e lo stesso regista - ex stunt-man - ha affermato che si avranno “acrobazie strabilianti”.
© Riproduzione riservata