Mostre a Firenze: Van Gogh Alive, un'esperienza artistico tecnologica immersiva
Daily / News - 01 March 2015 14:00
L'arte di Vincent Van Gogh narrata a 360 gradi tramite proiezioni, in una chiesa sconsacrata a Firenze.
In pieno centro storico a Firenze, nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte, quasi adiacente allo storico e meraviglioso ponte Vecchio, fino al prossimo 12 aprile, sarà presente la mostra multimediale Van Gogh Alive, un evento in cui lo spettatore può vivere un modo nuovo di usufruire l'arte, nello specifico, quella del Maestro olandese, Vincent Van Gogh.
Un evento realizzato da Grande Exhibitions e Per-lage Grandi Eventi, che grazie al supporto di nuove tecnologie, ha realizzato una mostra immersiva, in cui lo spettatore è circondato a 360 gradi, da circa quaranta proiezioni di opere dell'artista.
Mostra a Firenze. Lo spettatore può sedersi o girovagare nell'ambiente e lasciarsi avvolgere dalle grandi immagini che lo sovrastano tutto intorno a se. Inoltre il mix di immagini e commenti musicali che accompagnano la visione delle opere di Van Gogh, spaziano dalla musica classica a commenti più orientaleggianti, a seconda del contesto di opere che sono proiettate, fan si che l'esperienza sensoriale sia quasi totale e coinvolgo l'osservatore al punto di lasciarsi andare a balli e danze.
Tra le varie proiezioni, a volte simmetriche e a volte no, si notano le estrapolazioni di varie frasi dell'artista, tradotte in lingua italiana e inglese. Oltre a ciò, in alcuni momenti, gli autori si sono divertiti ad animare realmente alcuni elementi dei quadri; le pale dei mulini olandesi o i famosi corvi. Questo simpatico escamotage, anche se molto centellinato, probabilmente rende il momento artistico, virare verso un ché di troppo ludico.
Tra i momenti più interessanti, come capita nelle mostre tradizionali, sono le immagini degli appunti che assiduamente l'autore annotava e le lettere indirizzate al fratello Theo dove con gioia e veloci schizzi, lo faceva partecipe dei suoi progressi artistici.
Van Gogh Alive è un'operazione che di certo può catturare anche le persone meno addette all'argomento e avvicinare al mondo dell'arte anche un pubblico non abituato a frequentare luoghi di alta cultura. Però facciamo notare che l'intento immersivo ricercato dell'utente, non risulta così completo. Probabilmente, l'ambiente della ex chiesa di Firenze, anche se molto interessante, fa sfuggire quella dimensione sensoriale cercata. O quanto meno, creare il tutto in uno spazio più piccolo o semplicemente con superfici meno frastagliate, come nella precedente esposizione realizzata a Milano nel 2013, probabilmente rende l'esperienza molto più suggestiva.
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