Michael Fassbender sorprende in Steve Jobs, dal mancato Golden Globe alla corsa all'Oscar

Steve Jobs film. Ai Golden Globe con quattro candidature, il biopic diretto da Danny Boyle vinci due statuette: Miglior attrice protagonista a Kate Winslet (non ce l'ha fatta, invece, Michael Fassbinder) e Miglior sceneggiatura ad Aaron Sorkin.

Effetto déjà vu. Negli Stati Uniti è piaciuto più alla critica che al pubblico. O comunque, il pubblico non si è dimostrato particolarmente impaziente di vederlo al cinema. È curioso il caso del flop di Steve Jobs oltreoceano: dopo un'accoglienza eccezionale in edizione limitata, il film si limita a un incasso complessivo di poco meno di diciotto milioni dollari ($17,766,658) e viene ritirato dalle sale dopo appena cinque settimane di programmazione.
Forse uno Steve Jobs già visto, per quanto convenzionale - nel racconto e nell'interpretazione incolore di Ashton Kutcher - ha esaurito, a un certo punto, le aspettative degli americani. E poco conta, se questo film merita di essere visto sul grande schermo.

Michael Fassbender. La stampa oltreoceano concorda riguardo alla magnifica prova di Michael Fassbender. Totalmente immerso nel ruolo, è un'autentica rivelazione - sembrano scoprirlo diversi critici oggi. Se ha mancato il Golden Globe domenica scorsa, resta in corsa per l'Oscar.

Recensioni. Il New York Times reputa il film formalmente audace e intellettualmente vivace, una sfida verso le pigre convenzioni delle storie hollywoodiane. L'Entertainment Weekly lo definisce arguto, di gran lunga più interessante sul piano dell'intrattenimento piuttosto che su quello didascalico. Village Voice promuove il film come un virulento tentativo capace di indagare la relazione tra il mito e l'uomo.

Uscita. Non rimane che attendere il 21 gennaio quando Steve Jobs debutterà, finalmente, anche nelle sale italiane.

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