ll Sentiero della Felicità, 'Yogananda non è solo un mistico': intervista alla regista del film Paola di Florio

Cinema / News - 16 February 2016 11:30

"ll Sentiero della Felicità" è il film di Paola di Florio che racconta la storia del mistico Paramahansa Yogananda, che ha dato avvio alla dottrina dello Yoga. Mauxa l'ha inter

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Film Una vita in fuga - video

Il Sentiero della Felicità - Awake: The Life of Yogananda è il film documentario in uscita il 16 febbraio, distribuito da Cineama, diretto da Paola Di Florio.

Il film racconta la vita del celebre filosofo e mistico indiano Paramahansa Yogananda, il quale introdusse negli anni ’20 la meditazione nel mondo occidentale e lo Yoga: Yogananda nato nella città di Gorakhpur nel 1893 è morto a Los Angeles nel 1952. Il documentario - tra i primi 5 più visti negli Stati Uniti - traccia una fisionomia del mistico che con il libro “Autobiografia di uno Yogi” ha venduto quattro milioni di copie in tutto il mondo, tradotto in 35 lingue.

Mauxa ha intervistato la regista, Paola Di Florio che ha diretto il film con Lisa Leeman. Sul motivo per cui si sia scelto di raccontare la vicenda del filosofo e mistico indiano Yogananda, lontano dalla tradizione occidentale la regista dice che “il mondo ha grande bisogno di risorse spirituali oggi, con pratiche che ci uniscano piuttosto che dividerci”.

Lo yoga come modo di pensare. La Di Florio - italiana ma da anni trasferita a Los Angeles - si è concentrata sull’universalità del messaggio di Yogananda: “c’è una comprensione di Dio come energia che pervade l'universo. Lo scopo dello yoga è realizzare un’unità con questa energia attraverso una serie di pratiche. Non richiede una fede cieca o seguire un dogma: è accessibile a tutti, anche agli atei. Lo Yoga è considerato in India una scienza che utilizza il corpo umano come laboratorio. Sono rimasta affascinato da questo e ho voluto saperne di più”.

Un film su Paramahansa Yogananda. Il cinema statunitense ha adattato biografie di grandi personaggi, da “Malcolm X” (1992) a “A Beautiful Mind” (2001) sul Premio Nobel John Forbes Nash jr., fino al recente “La teoria del tutto” sul cosmologo Stephen Hawking . La regista ci dice cosa ne pensa della possibilità che la storia di Yogananda possa essere adattata in un film narrativo: “Molti si sono avvicinati allo studio di Yogananda per cercare di realizzare un film di finzione sul guru. Certamente è una storia incredibile, quella di un perdente che arriva in America, parla poco la lingua, aveva solo i vestiti che indossava. È il perdente per eccellenza”.

Nonostante queste difficoltà, Yogananda come un novello messia è riuscito a veicolare il suo messaggio: “Egli ci insegna un nuovo modo di vivere, che tocca la vita di milioni di persone. Yogananda ci spinge a raggiungere il nostro più alto potenziale trascendendo i limiti dell'ego umano. Mi piacerebbe vedere la sua storia come un film narrativo”.

Hai raccontato anche la storia di Viola Liuzzo in "Home of the Brave", sostenitrice del movimento non violento uccisa dal Ku Klux Klan? In questi giorni è nelle sale "Joy", che racconta di un'altra donna forte. In Italia una delle fiction più viste nel 2015-2016 è Luisa Spagnoli, sulla imprenditrice. Qual è il tuo prossimo progetto e racconterà ancora di donne?.

“Yogananda, come molti mistici indiani - ad esempio Ramakrishna - ha adorato Dio nella forma della Divina Madre, aspetto femminile della Divinità. Inoltre ha nominato donne in ruoli di leadership nella sua organizzazione. Credo che siamo ad un punto di svolta in tutto il mondo, dove è fondamentale per noi abbracciamo questa idea e portare un equilibrio tra le energie maschili e femminili. Attraverso il mio lavoro cerco di arrivare a questo”.

La Di Florio ha partecipato al Parlamento delle Religioni del Mondo nello Utah, che ha convocato per la prima volta l'Assemblea delle donne: qui i leader religiosi femminili di tutto il mondo si sono riuniti per discutere su come realizzare questo cambiamento. “È affascinante - ci dice - che la stragrande maggioranza delle persone che praticano yoga sono donne. Credo che questo sia significativo e non accidentale. Ci sono cambiamenti che avvengono in tutto il mondo. In Arabia Saudita, le donne hanno votato per la prima volta nella loro storia. Il cancelliere tedesco Angela Merkel è apparsa nella copertina del Time come ‘Person of the Year’ per la sua leadership coraggiosa rispetto alla crisi dei rifugiati in Siria. Malala Yousafzai ha vinto il premio Nobel per la pace ed è diventata un agente di cambiamento in tutto il mondo”.

La millenaria leadership patriarcale mostra quindi i primi cedimenti: “È diventata un terreno fertile per l'avidità, e la violenza viene inflitta su una scala mai vista prima nella storia umana. Non possiamo guarire i problemi del mondo, fino a quando non si guarisce il cuore della civiltà, che può accadere solo quando ci guarisce il cuore delle donne. Sto cercando di realizzare un film su questo”.

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