La chirurgia estetica al seno quella tra le più richieste: 5 mila euro il prezzo
Daily / News - 10 November 2013 08:00
In un epoca in cui si rincorre la giovinezza a tutti i costi, in cui farla da padrona è l’aspetto fisico con prototipi di ‘bellezza ideale’ proposti dai media, sempre più persone si rivolgono alla chi
In un epoca in cui si rincorre la giovinezza a tutti i costi, in cui farla da padrona è l’aspetto fisico con prototipi di ‘bellezza ideale’ proposti dai media, (vedi tutte quelle numerose trasmissioni in cui grazie a chirurgi estetici i ‘brutti’ diventano ‘belli’), sempre più persone si rivolgono alla chirurgia estetica o plastica. Donne e uomini pronti a riporre le loro speranze di ‘eterna giovinezza’ nelle mani miracolose di dottori ‘taglia e cuci’.
Ma attenzione: i chirurghi plastici operano non solo per migliorare l’aspetto esteriore dei loro pazienti, bensì per ricostruire tessuti danneggiati o gravemente lesionati. E’ inoltre importante differenziare la chirurgia plastica da quella estetica. La prima è stata sviluppata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i chirurghi generali dovevano ricucire le ferite gravi. Da qui è nata la specialità di chirurgia mascellare e mandibolare, in quanto i medici hanno dovuto riparare gravi lesioni al volto.
La chirurgia estetica è invece una branca della chirurgia plastica. Essa si concentra di più sul miglioramento e la valorizzazione del proprio aspetto naturale. A differenza della alla chirurgia plastica, spesso non sussiste alcuna ragione medica per sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica.
La domanda nasce spontanea: in condizioni fisiche buone, cosa spinge una persona a mettersi ‘sotto ai ferri’?
Le motivazioni posssono essere molteplici e riguardano soprattutto la sfera psicologico dell’essere umano. La maggior parte dei pazienti richiede un intervento estetico per motivazioni dettate da esigenze fisiologiche, ossia nel caso in cui il difetto fisico impedisce una vita serena, oppure esigenze di tipo puramente estetico. Le opere d’arte greca ci raccontano dello stretto rapporto tra psicologia e aspetto fisico: le sculture erano una proiezione di tutti quei canoni della bellezza che univano l’armonia delle forme all’equilibrio psicofisico.
Molto forte è inoltre il rapporto tra ciò che la nostra mente elabora come immagine del nostro corpo ed il nostro modo di relazionare con il mondo esterno sia da un punto di vista interpersonale che sociale. Al minimo cambiamento della nostro aspetto esteriore si assiste spesso ad una rielaborazione della propria immagine interiorizzata, ma nello stesso tempo proiettata all’esterno: questa rielaborazione incide a livello psicologico talvolta in maniera sostanziale.
Ma quali sono a tutt’oggi gli interventi estetici più richiesti? Al primo posto traviamo la lipoplastica, ovvero un intervento che si avvale dell\'uso della fosfatidilcolina per sciogliere il tessuto adiposo. Tecnicamente prevede l\'infiltrazione di questo liquido opportunamente diluito con soluzione fisiologica nel tessuto sottocutaneo ove siano presenti degli accumuli indesiderati. L\'obbiettivo, come nella lipoaspirazione, è quello di eliminare il grasso in eccesso. Le statistiche dichaiano che da sola si accaparra il 24% di tutti gli interventi di chirurgia estetica. Tra gli interventi in cima alla lista triviamo anche la mastoplastica additiva. La mastoplastica additiva non si limita all’ingrandimento del seno, ma lo modella, lo rende proporzionato, lo rassoda e ringiovanisce. Il costo varia dai 5.000 ai 9.000 euro. Visti il ‘listino prezzi’ dalle cifre ancora esorbitanti, chissà quanto avrà speso Justin Jedlica, uomo che ha fatto arricchire la chirurgia estetica statunitense. Il nome alla maggior parte delle persone potrebbe non dire niente, ma di certo è conosciuto tra gli “addetti ai lavori”. Infatti il 33enne di New York è ormai conosciuto a livello internazionale come il “Ken umano” grazie alla scelta che ha seguito negli ultimi 10 anni di sottoporsi a 90 interventi, per cercare di raggiungere l’ideale di bellezza rappresentato dal compagno di Barbie.
Il ragazzo ha così perso la propria identità fisica originale, utlizzando il proprio corpo come un oggetto da esposizione. Questi tipi di interventi, se non monitorati da clinici esperti della psichei, rischiano di rivelarsi un’arma a doppio taglio e di perdere il loro significato intrinseco: si parte per migliorare una parte del proprio copro e si rischia di cambiare in toto i propri connotati. Lo scopo primario dovrebbe essere la correzione di difetti della forma, che va oltre correzione “esterna” per agire più profondamente sulla percezione dell’Io corporeo, aumentando così l’autostima essere più propensi ad interagire con il mondo circostante.
Purtroppo troppo spesso il tutto è vissuto come un gioco, mettendo a rischio la propria salute fisica e mentale.
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