Go Nagai: un mito che non finisce mai
Comics / Manga / News - 04 January 2015 10:00
Go Nagai, il padre dei cartoni animati giapponesi basati sui robottoni (Goldrake, Mazinga, Jeeg Robot), sta di nuovo invadendo l'Italia. Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di lui e
Go Nagai. Il 24 novembre e il 2 dicembre dello scorso anno hanno fatto il loro ingresso, nelle sale cinematografiche italiane, alcuni dei più amati film d’animazione del grande mangaka Go Nagai (Goldrake, Mazinga, Getter Robot e Devilman). Prima di questi eventi la Gazzetta dello Sport ha messo in allegato i DVD con le serie d’animazione di Nagai, poi i modellini dei robottoni (il 16 gennaio 2015 tornerà, a grande richiesta, il primo modellino, quello di Jeeg Robot) e dei vari personaggi. Il 2014 si può dire essere stato l’anno di Nagai in Italia, ma non è ancora finita. Tutto questo è dovuto alla Yamato Video che ha deciso di rivalutare il lavoro del grande maestro, rimasterizzando e ridoppiando i suoi capolavori in DVD e DVD Blu-ray.
Go Nagai – Mangaka. La carriera di mangaka di Go Nagai (vero nome Kiyoshi Nagai) è incominciata nel 1965 e non passa molto tempo prima che inizi a rivoluzionare la concezione di manga. Infatti, si deve a lui l’introduzione dei mecha (enormi robot guidati da un pilota al loro interno), avvenuta nel 1972 con Mazinga Z. La produzione di Nagai è impressionante, non solo per quanto riguarda i manga, ma anche gli anime, tanto da poterlo definire uno dei mangaka più prolifici di tutti i tempi, a tal punto che nel 1970 fonda la Dynamic Production per distribuire tranquillamente i suoi lavori. Una azienda che ha aperto filiali in tutto il mondo, anche in Italia (Dynamic Italia, ora DYNIT).
Go Nagai – Manga. Nagai ha uno stile ben riconoscibile, diverso da quello classico, infatti non è né elegante, né kawaii (si può tradurre con carino e si usa per definire uno specifico stile fumettistico giapponese), lo stile di Nagai è più grottesco, quasi brutale, con un eccessivo utilizzo del nero (Devilman ne è un esempio palese) e si vede l’influenza che ha avuto Gustave Doré (pittore e incisore francese dell’800) su di lui. Questo particolare stile di Nagai ha affascinato non solo i suoi lettori, ma anche le generazioni seguenti di mangaka, che spesso lo utilizzano come punto di riferimento.
Go Nagai – Anime. In Italia Nagai è conosciuto principalmente per i suoi anime, che hanno invaso la televisione italiana dagli anni ’70. I bambini non potevano accendere il televisore e non imbattersi in Ufo Robot Goldrake, oppure in Jeeg Robot d’acciaio, o ne Il Grande Mazinga e ancora adesso continuano a essere trasmessi (anche se principalmente sulle reti satellitari). Da queste serie televisive sono stati realizzati diversi OAV (Original Anime Video) e film d’animazione, molti dei quali vedono i protagonisti interagire tra loro, uniti a combattere una causa comune.
Go Nagai – Remake. Con l’avvento degli anni ottanta Nagai, oltre a lavorare su nuove idee, inizia a riscrivere le sue opere più famose in maniera quasi ossessiva, creando interi remake dei suoi manga e dei suoi anime. Per riuscire in questa impresa improba, inizia ad avvalersi dell’aiuto di altri disegnatori, come Ken Ishikawa (famoso soprattutto per Robottino) e Yu Kinutani (Leviathan e Kyokuto Kitan editi in Italia dalla GP Manga). Anche le tematiche iniziano a subire delle alterazioni, diventando più cupe e violente nella maggior parte dei lavori, ma crea anche una parodia dei suoi personaggi, una versione umoristica in super deformed: Il pazzo mondo di Go Nagai.
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