Burnout: recensione del web documentario di Samuel Bollendorff ai confini tra fiction e realtà

Cinema / Documentari / News - 04 January 2015 08:00

Samuel Bollendorff è un fotogiornalista e web documentarista che con gli ultimi lavori Journey to the End of Coal (2010) e Burnout - Le Grand Incendie (2013) – con Olivia Colo, film sulla tragi

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Film The Wife - Vivere nell'ombra

Samuel Bollendorff, al pari di Erica McDonald, Cristina de Middel e Geert van Kesteren – solo per citarne alcuni - è un fotografo che, negli anni, oltre ad aver portato il fotogiornalismo e la fotografia documentaristica ai massimi livelli tecnici, sia formali che di contenuto, ha anche innovato il linguaggio espressivo della fotografia documentaria, esplorando e inquadrando sotto una nuova luce il sottile confine che da sempre, dalla nascita della fotografia e del cinema, ha tradizionalmente diviso realtà e finzione

Burnout - Le Grand Incendie Regia Vincitore del Visa D'Or Frane 24 – Rfi 2014 e selezionato, tra gli altri, al Web Program Festival 2014, all'IDFA di Amesterdam e allo Sheffield DocFest 2014, “Burnout - Le Grand Incendie” è un web documentario che racconta la triste storia di 30 cittadini francesi che, a partire dal 2011, hanno preso la tragica decisione di sacrificarsi, immolandosi spesso sul luogo di lavoro, lasciando dietro di se delle lettere, come estremo e ultimo tentativo di dar voce e risonanza alle proprie parole, ai propri problemi. Nel web documentario di Bollendorff, mentre sullo schermo scorrono le fotografie, le date e i luoghi delle tragedie, intervallate dai diagrammi dei flussi vocali – con i quali si può interagire facendo apparire al di sotto altre immagini, come quelle estratte dai telegiornali di quei giorni - queste lettere sono state lette da attori e personaggi famosi, ben riconoscibili, per non ingannare il pubblico, senza quindi lasciargli credere agli spettatori che siano le vere voci dei martiri

Burnout - Le Grand Incendie Recensione Se, come diceva Roland Barthes in “La Camera Chiara” la fotografia certifica l'esistenza – e la compresenza - del tempo perché il suo referente, l'oggetto fotografato, è stato realmente davanti all'obbiettivo della fotocamera, con “Burnout - Le Grand Incendie” – e con gli altri lavori – Bollendorff muove da una domanda fondamentale per chi fa fotografia, e fotografia documentaria in particolare: come documentare un evento che è ormai lontano nel tempo, e, quindi, tragicamente scomparso? La risposta – vincente – di Bollendorff è stata quella di trovare nuove strutture narrative per esprimere quello che voleva dire, riaffilando i classici mezzi tecnici e espressivi del fotogiornalismo, sfruttando le potenzialità del web, del video e del sonoro, pur mantenendo, allo stesso tempo, il valore di realtà e verità che da sempre – giustamente o no – viene attribuito alla fotografia

L'autore
Biografia Samuel Bollendorff è nato nel 1974. Ha studiato Storia dell'Arte e fotografia alla scuola Louis Lumière. Come fotografo è stato membro della Ceil Public Agency dal 1999 fino alla chiusura nel 2010. Oltre ad essere stato sulle copertine delle più prestigiose riviste di settore e non, come fotografo, tra gli altri, vanno menzionati i suoi reportage AIDS Silence – una serie di ritratti scattati tra il 2000 e il 2003 sulle conseguenze sociali dell'Aids – e il web documentario Journey to the End of Coal

© Riproduzione riservata



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