Gene Simmons: il file-sharing, la morte del rock
Il linguacciuto bassista dei Kiss nuovamente in forte polemica contro il file-sharing e la musica scaricata illegalmente.
La polemica. Gene Simmons, bassista dei Kiss che grazie al suo trucco e al suo carisma è forse tra le figure più iconiche del mondo del rock, ha nuovamente esternato il suo forte disappunto sul file-sharing, dichiarando addirittura che grazie a ciò, il rock sia morto!
Non soddisfatto di ciò, a continuato la sua polemica additando come responsabile anche tutta l'industria discografica, colposa di non dare più il necessario e adeguato sostegno ai propri artisti e gruppi come succedeva nei decenni precedenti. Proprio a loro è indirizzata l'accusa di aver decapitato la musica.
Anche altre esimi colleghi, negli anni passati, hanno ferocemente polemizzato contro questo nuovo sistema. Ricordiamo tra tutti la battaglia del batterista dei Metallica, Lars Ulrich, che fu uno dei maggiori contestatori del motore di ricerca Napster, che nel 2011 fu messo sotto processo.
La frase incriminata. "Quando io ero giovane, una volta avuta la casa discografica dalla tua parte, questa ti avrebbe finanziato in tutto e per tutto, nei tour ecc.. Un'intera industria musicale era pronta per aiutare e sostenere i nuovi Beatles, i nuovi Stones, il nuovo Prince o il nuovo Hendrix. Oggi, le case discografiche esistono ancora, ma la loro attività di supporto si limita ad alcuni gruppi pop, rap e country. Ma per gli artisti che praticano musica rock, blues o soul, questa industria è morta. Il rock, alla fine, è morto".
Non è la prima volta che Gene Simmons si scaglia contro questa ormai abituale usanza dettata dalla modernità digitale. Già nel 2010 in un'altra intervista, dichiarò che i fan che scaricano illegalmente, sono i killer dei prossimi Kiss, dei prossimi U2 o dei prossimi Beatles.
Le risposte. A tale provocazione non si sono fatte attendere le risposte sia da musicisti che dal mondo dell'hackeraggio. I giorni seguenti a tale dichiarazione, i due siti gestiti da Mr. Gene Simmons, quello personale e quello della sua etichetta discografica, hanno subito attacchi che gli hanno messo temporaneamente KO ambedue i siti.
Oltre a ciò ci sono state le ironiche affermazioni di Dave Grohl, altro personaggio carismatico del rock, cantante dei Foo Fighters, che ha postato sulla sua pagina Facebook il seguente ironico commento “Non così in fretta, signor Dio del Tuono...”, più che palese la sua non condivisione.
Noi aggiungiamo solamente che, caro “God of Thunder”, ai noi, i tempi cambiano, le modalità cambiano, nel bene e nel male, voi Dei del rock dei gloriosi anni '60, '70, '80,'90 che tanto avete dato e a cui noi tanto siamo debitori per tutte le volte che ci avete fatto sognare ed emozionare e che, grazie a noi siete diventati ricchi sfondati, diciamo con sincerità, arriva un momento nella vita in cui bisogna adeguarsi e se necessario avere la capacità di abbassare il capo senza vane critiche mosse da bramosie economiche.
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