Festival di Venezia 2017, 'Ex Libris. New York Public Library': recensione del film

Abbiamo guardato il nuovo film diretto da Frederick Wiseman e intitolato "Ex Libris. New York Public Library", in concorso alla 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. 

Rinunciando a un racconto finzionale, il film aderisce alla forma del documentario ed è totalmente dedicato alla reale descrizione della nota biblioteca pubblica. Non è presente una voce narrante pertanto lo spettatore assiste a scene quotidiane senza filtri. 

Il regista Frederick Wiseman racconta con stile adagio la possente ampiezza della New York Public Library e la grande varietà dei servizi che offre alle persone. Il documentario si svolge prevalentemente all'interno delle numerose succursali della biblioteca, da Manhattan a Staten Island, indaga gli spazi e scruta le sensazioni del pubblico.

Attività formative, ricreative e le continue attenzioni alle esigenze di un'utenza multigenerazionale sono solo alcuni degli elementi costanti di "Ex Libris. New York Public Library". Il documentario ha una durata superiore alle tre ore, durante le quali viene esaltato il diritto all'informazione e lo sguardo sulla biblioteca trasmette la sua forza di aggregazione. 

"Le biblioteche odierne sono diventate dei centri comunitari con corsi dopo scuola per i bambini e corsi di formazione per gli adulti in lingue, cittadinanza, economia e informatica" - ha commentato il regista Frederick Wiseman - "A prescindere dall’attuale contesto politico americano, la biblioteca rimane un ideale di inclusione, democrazia e libertà d’espressione."

"Ex Libris. New York Public Library" è indubbiamente un documentario esauriente e la selezione delle immagini appare strategicamente valida all'evidenziazione del messaggio culturale e morale che intende trasmettere allo spettatore. 

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