Wentworth Miller, fa outing e declina l'invito ad un festival a San Pietroburgo

Cinema / News - 22 August 2013 12:30

“Sono profondamente preoccupato per l'atteggiamento e il trattamento nei confronti di uomini e donne gay da parte del governo russo”, ha spiegato l'attore confessando la propria omosessualità. Ed ha

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Wentworth Miller, sex symbol di cinema e tv, ha confermato pubblicamente la propria omosessualità, confermando maliziose indiscrezioni che circolavano da qualche  tempo sul suo conto. Il fatto è avvenuto in occasione di un invito ricevuto da  parte di un festival del cinema che si tiene nella cittadina russa di San Pietroburgo: Miller, inviando una lettera a Maria Averbakh, direttrice della manifestazione, ha rifiutato di partecipare perché seriamente scosso dall'atteggiamento che la Russia mostra nei confronti di chi ama persone del proprio sesso. “Sarei felice di dire di sì”, ha  scritto l'attore quarantunenne che avrebbe dovuto presenziare l'evento di spettacolo in qualità di ospite d'onore, “Tuttavia, come un uomo gay, devo declinare”.

Certo le ammiratrici del fascinoso Wentworth saranno un po' deluse, ma l'artista ha avuto coraggio nel fare coming out. La sua presa di posizione è importante per quanti lottano giornalmente per veder riconosciuto il diritto di essere rispettati nella loro natura e di essere trattati come gli altri, senza subire discriminazioni, né violenze d'alcun tipo.  Miller è assai noto a causa del suo ruolo nel pluripremiato serial “Prison Break”, grazie a cui è stato nominato per un Golden Globe nel 2006. Più di recente ha firmato la sceneggiatura del film “Stoker”, con  Mia Wasikowska e Nicole Kidman.

Sul grande schermo Wentworth Miller ha preso parte a lungometraggi quali “Romeo and Juliet” di Colin Cox, “La macchia umana” di Robert Benton, “Underworld” di Len Wiseman, “Resident Evil: Afterlife” di Paul W.S. Anderson e “The loft” di Erik Van Loo. Come doppiatore ha prestato la voce in “Stealth - Arma suprema” di Rob Cohen, nella serie a cartoni animati “I Griffin” ed anche in un videogioco di Michael Scofield intitolato “Prison Break: The Conspiracy”.

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