Gomorra, Saviano resta ai margini della serie tv che racconta il male da dentro

Gomorra  la serie andrà in onda su Sky all'inizio del 2014. Per adesso si gira nelle terre della camorra per raccontare un male che, sul piccolo schermo, non spaventa poi tanto gli abitanti di quei luoghi bellissimi e maledetti: costoro infatti asseriscono di aver visto di peggio, perché la realtà quotidiana del loro mondo supera la fantasia della fiction! Il regista  Stefano Sollima grida: “Azione!”, e si fatica a tenere la gente dietro le transenne: i curiosi si affollano e c'è anche chi, comodamente seduto al balcone di casa propria, si gusta lo spettacolo mangiando qualcosa con gli amici quasi fosse al cinematografo...

Sono previsti sei mesi di riprese per la realizzazione di dodici episodi televisivi. Sussistono grandi aspettative e grossi problemi; si vorrebbe replicareil successo di “Romanzo criminale”, ma ci si domanda se si possa riuscire a scrivere una storia dalla parte dei carnefici senza creare emulazioni e eroi negativi. La regia, dopo il contributo del romano Sollima, passerà alla collega Francesca Comencini e poi al veneto Claudio Cupellini. Verrà narrata la parabola discendente di una famiglia segnata dal destino in un racconto di genere contraddistinto da scene forti, ritmo e tensione.

 Lo scrittore Roberto Saviano, che nel suo romanzo d'esordio del 2006 “Gomorra” usava la letteratura ed il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d'impresa della criminalità organizzata, rimane ai margini dell'operazione televisiva, pur dando una mano: i tempi sono cambiati e la camorra, realtà viva, viene attualizzata in contesti odierni, sempre pronti a modificarsi e a riservare impreviste sorprese. Il libro di Saviano, inserito dal quotidiano USA “New York Times” nella classifica dei cento testi più importanti del 2007, ha venduto oltre due milioni e duecentocinquantamila copie nella sola Italia e dieci milioni nel resto del globo.