Di nuovo in gioco - Trouble with the Curve - Il cinema di Clint Eastwood
Clint Eastwood di nuovo attore nel film Di nuovo in gioco accanto a Amy Adams e Justin Timberlake.
Di nuovo in gioco (Trouble with the Curve), film in uscita nelle sale italiane il prossimo 29 novembre diretto dal regista Robert Lorenz, segna il ritorno di Clint Eastwood come attore protagonista di un film da lui non diretto dal lontano 1993, anno in cui recitò nel film Nel centro del mirino. L'attore, regista e produttore californiano, giunto alla veneranda età di 82 anni e dopo numerosi successi nell'interpretazione e nella direzione, aveva annuciato il ritiro come attore nel 2008 dopo il film Gran Torino, ma evidentemente deve aver cambiato idea attratto dalla trama di Di nuovo in gioco.
La storia è semplice ma intensa, vera, come quelle che piacciono da sempre al grande Eastwood. Uno dei migliori scout del baseball, abilissimo cacciatore di talenti sportivi ma con molti "acciacchi" dovuti all'età deve a tutti i costi portare a termine un ultimo incarico nel Nord Carolina e per questo è costretto a chiedere l'aiuto a sua figlia con cui da sempre ha un rapporto conflittuale. Quest'ultima decide di accompagnarlo nel viaggio e quest'ultimo diventa per i due un'opportunità per trascorrere del tempo insieme e riverlarsi segreti e incomprensioni. Nel cast sono presenti anche Amy Adams nel ruolo della figlia e Justin Timberlake in quello di uno scout di una squadra avversaria che si innamora di lei.
Come interprete, ricordiamo che Clint Eastwood è giunto alla notorietà grazie agli spaghetti western di Sergio Leone che, pur scegliendolo come simbolo e maschera in film come Per un pungno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto e il cattivo (1966), disse di lui: "Ha soltanto due espressioni, con il sigaro e senza." La partecipazione alla trilogia del dollaro gli ha aperto le porte dell'apprezzamento in patria dove inizialmente aveva ricevuto diverse critiche e ha fatto sì che si conquistasse la fama di grande attore western. Da vera e propria icona di questo genere è passato poi, negli anni settanta, a consolidare la sua immagine da duro col ruolo dell'ispettore di polizia Harry Callaghan.
Il film che ha costituito per lui una vera e propria svolta rispetto ad una critica che continuava ad esprimere su di lui opinioni controverse è stato Fuga da Alcatraz (1979) che fece emergere come indiscutibile il suo talento mettendo a tacere un certo snobismo intellettuale nei suoi confronti. Ma l'opera che in assoluto lo ha consacrato non solo come uno dei maggiori attori americani ma anche come uno dei più significativi registi di Hollywood è stato Gli spietati (1992) con qui si è conquistato ben quattro premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Da allora il suo talento non è stato più messo seriamente in discussione grazie a film che ne hanno esaltato tanto le doti attoriali quanto quelle registiche.
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