Tiziano Ferro con il nuovo tour avvicina i fan alla realtà dei suoi testi

Daily / News - 09 July 2012 17:14

Tiziano Ferro ha sempre saputo rinnovarsi, fin dal suo esordio con Rosso relativo (2001). Testi simbolici, con metafore attenuate nell’ultimo album e una coerenza di stile rara.

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Film Young Woman and the Sea - video

Tiziano Ferro ha sempre saputo rinnovarsi, fin dal suo esordio con Rosso relativo (2001). Testi simbolici, con metafore attenuate nell’ultimo album e una coerenza di stile rara.
Ora continua il suo tour, con fan e i genitori che lo acclamano. Il 14 sarà a Roma allo Stadio Olimpico, cui seguirà Cagliari (il 18), Bari (il 22) e Palermo (il 25).

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Il quinto album è ormai uscito il 28 novembre 2011, ma per le nuove strategie di marketing il tempo di vita del cd si è allungato. Vengono pubblicati videoclip a distanza di settimane, nuovi singoli si odono in rotazione radiofonica. L’ultimo di Ferro è Hai delle isole negli occhi, il più debitore della poesia di Pablo Neruda, per il misto di semplicità nel raccontare una passione e la capacità di trasfigurarla in immagini. “Io non mento non importa cosa dicono / nel silenzio guardo le anime che passano” cita perché per Ferro è sempre meglio gettarsi che restare sul trampolino. Il giudizio degli altri è la paura primordiale, “e se la gente ferisce / è perchè tu sei migliore e lo capisce” anche se poi tutto si risolve con una facile euforia: “dici che esistono solo persone buone / quelle cattive sono solamente sole / e forse è così”. È poi il rischio dei testi di Ferro, che cantano molti stati d’animo che alla fine rimangono sempre gli stessi e con le medesime forme.

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Per eliminare il pericolo della facile liricità il tour è certamente quello che più avvicina i fan ad un artista come Ferro, perché fa rendere palese agli spettatori che ciò che racconta è vero, con meno filtri rispetto a chi vive di gossip e veli mediatici. E un’altra canzone dell’artista di Latina racconta lo stesso rapporto con i fan: “Se vi ho deluso chieder scusa non servirà a niente” (Fine, versione della canzone di Nesli del 2009). Ma chissà se si ascolterà mai in radio.

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