Bruce Springsteen, in concerto in Italia giunge con la nuova ironia

Daily / News - 06 June 2012 16:14

Bruce Spriengsteen ha sempre tenuto un vezzo da sermone, capace di incidere i gusti. Soprattutto da quando nel 1986 in Born in the U.S.A. cantò: “E mi hanno mandato in un paese straniero per andare ad

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Bruce Spriengsteen ha sempre tenuto un vezzo da sermone, capace di incidere i gusti. Soprattutto da quando nel 1986 in Born in the U.S.A. cantò: “E mi hanno mandato in un paese straniero per andare ad uccidere l\'uomo giallo (…) Sono un uomo irrecuperabile negli USA”.

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Domani sarà a Milano, presentando il suo Wrecking Ball Tour. E 64 milioni di album venduti negli Stati Uniti e 120 milioni in tutto il mondo sanciscono uno spartiacque, tra ciò che il pubblico desidera e ciò che le major non sono campaci di controllare.

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“I banchiere diventa sempre più grasso, / il lavoratore diventa sempre più magro” cita la canzone Jack of All Trades del suo ultimo album, e dopo la perdita del lavoro “fisserò i chiodi con il martello e poggerò la pietra  (…) Smonterò quella macchina e la sistemerò / finché non funzionerà bene. / Sono un tuttofare, staremo bene”.

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È uno dei pochi artisti che alla soglia dei 65 anni non è ancora pessimista, anzi di quell’ottimismo ironico che contraddistingue chi ha passato le fasi della rassegnazione ed oggi vive in quella dell’indifferenza. L’ironia di Wrecking Ball è palese: “Stanotte tutti quelli che ci hanno lasciato sono tornati, / e allora dai lanciate la vostra palla demolitrice (…) Resistete alla vostra rabbia, e non fatevi abbattere dalla paura”. Così come Montale scriveva nelle sue opere adulte: \"Avevamo studiato per l’aldilà / Un fischio, un segno di riconoscimento” (Xenia).

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Ne è passato di tempo da Born To Run (1975), quando Spriengsteen citava: “Dobbiamo fuggire finché siamo giovani / Perché i vagabondi come noi, tesoro, sono nati per correre”. Neanche nell’America c’è più fiducia: “Ovunque sia volata questa bandiera / Noi ci prendiamo cura di ciò che è nostro (…) Avevamo bisogno d’aiuto ma la cavalleria è rimasta a casa / Non c’era nessuno che sentisse il suono della tromba”, cita We Take Care Of Our Own nell’ultimo album. E neanche i vermi ci fanno paura: “strisciavano ovunque intorno a me / Le dita erano graffiate ed ero sommerso da sei piedi di terra (…) La terra si è alzata sopra di me, / e i miei occhi si sono riempiti di cielo” (We Are Alive).

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Non resta che attendere la nuova fase ironica di Bruce, che sul palco già si delinea come è avvenuto con il concerto di Berlino dove ha fatto salire sul palco un bambino di otto anni facendogli cantare Waitin on a sunny day. Un artista visto ad un concerto potrà dire qualcosa di nuovo. 

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