Speciale Festival di Venezia

Venezia 82 intervista A House of Dynamite con il cast: da Kathryn Bigelow a Idris Elba

Il film in concorso che riflette sulla minaccia nucleare

Venezia 82 intervista A House of Dynamite con il cast: da Kathryn Bigelow a Idris Elba

A House of Dynamite, in concorso a Venezia 82 il thriller politico diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Noah Oppenheim. Il film immagina uno scenario nefasto e segue i funzionari della Casa Bianca mentre si precipitano a gestire un imminente attacco missilistico contro gli Stati Uniti.


Presente alla conferenza stampa  della Mostra del Cinema di Venezia: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Jared Harris, Tracy Letts, Kathryn Bigelow e Noah Oppenheim che hanno risposto alle domande della stampa.

"Quando scelgo di fare un film mi impegno totalmente, alla storia ci devo credere", spiega Bigelow, il film racconta una questione globale con armi nucleari: "Attualmente stiamo vivendo in una casa piena di dinamite".
Tra Bigelow e Oppenheim è stata una collaborazione solidale, il passato di giornalista dello sceneggiatore è servito per sfruttare conoscenze specializzate: "Portiamo le persone in queste stanze del potere per capire come la situazione potrebbe evolversi", aggiunge Oppenheim.
Il film è formato da tre diversi episodi che immaginano lo stesso scenario catastrofico, "con un approccio isolazionista, che è bene sottolineare", dice la regista.
Un film che riflette sul mondo dall'inizio del nucleare, racconta Oppenheim: "Ci sono nove Paesi che possiedono un arsenale nucleare capace di distruggere più volte l'umanità. Un miracolo che ancora non sia successo. Volevamo raccontare la storia di questo sistema in cui un individuo può dare l'autorizzazione a usarle".

Kathryn Bigelow difende una certa ambiguità dei rispettivi finali episodici: "Un invito a decidere cosa fare con un arsenale di questo tipo. Io inizierei con il ridurre queste armi nucleari come difesa. Cosa stiamo difendendo?, mi chiedo".
Rebecca Ferguson parla del grande interesse per la storia: "Comprendo la fragilità del mondo in cui viviamo. In una situazione del genere, dimostrerei il mio coraggio portando i miei figli in gita in campagna". Jared Harris dichiara in merito all'esperienza del personaggio interpretato: "Se fossi in quella situazione, non potrei dormire la notte. Forse è una risposta codarda, ma sono grato di non trovarmi in una potenziale situazione del genere". Tracy Letts racconta come nel film c'è "una umanità che emerge in momenti inusuali che rappresenta la forza e la bellezza del film: in quel momento terribile, le decisioni sono prese da esseri umani".

Idris Elba parla del suo personaggio protagonista dell'ultimo episodio - 18 minuti in cui la pressione psicologica è massima, "intenso e realistico come un documentario". Necessità e umanità emergono grazie a una sceneggiatura superlativa, aggiunge Elba: "Una sceneggiatura incredibilmente strutturata nonostante necessari sprazzi di improvvisazione".

Katryn Bigelow ringrazia la crew fantastica che ha lavorato alla realizzazione del film, il lavoro fatto sul montaggio e la colonna sonora hanno intensificato il lato umano operativo nello scenario immaginato. "Volevo essere onesta, autentica. A che punto siamo con la riserva nucleare? Il destino del mondo si basa su questi funzionari che operano in tempi strettissimi", sottolinea: "Dobbiamo essere maggiormente informati sulla questione nucleare, è il messaggio e la speranza del film. Se vogliamo sopravvivere, e suppongo, che tutti lo vogliamo".


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