Sanremo 2021, incontro con Arisa: 'Noi donne abbiamo un istinto materno insito'

Tv / Intervista - 16 February 2021 12:30

Arisa canta 'Potevi fare di più' a Sanremo

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Arisa è in gara al 71° Festival di Sanremo con la canzone Potevi fare di più, scritta da Gigi D’Alessio. Il testo racconta di una donna che tenta di terminare una relazione ormai divenuta asfissiante, nonostante i continui tentativi di salvarla. Il brano sarà contenuto nel suo prossimo album di inediti.


Perché hai scelto un testo di Gigi d'Alessio?

Ho scelto Gigi d'Alessio perché ha scritto brani fondamentali. E poi io voglio avvicinarmi di più alla mia terra, visto che non posso cantare in lucano, lo faccio in napoletano: è comunque un luogo vicino alla mia terra. Mi senso di cantare un sentimento un po' napoletano.


Arisa album e tour - Immagini

Come è tornare al festival in questa pandemia?

Questo è un Festival che si preannuncia con molte difficoltà. Bisogna pensare che – quando ci si approccia a queste situazioni – si va a fare il proprio lavoro, e per quanto mi riguarda, torno a cantare.

Come vi siete organizzati per la presenza al Festival?

Ho preso una casa dove ci sarà tutto il mio staff. Vivremo questo momento in armonia, facendo promozione, ovviando a tutto, attraverso anche i canali social. Noi parliamo dei lavoratori dello spettacolo, e Sanremo è una grande macchina che mette in moto il lavoro. Da settantuno anni c'è il festival, quindi non possiamo togliere anche quello.

Puoi parlarci del prossimo album?

Il prossimo album vedrà anche la presenza di Gigi d'Alessio, chiederò consiglio a lui, perché ormai la collaborazione è avviata. Il lockdown ha imposto una convivenza anche in spazi ristretti, e penso che molte coppie siano scoppiate. La cosa cui si pensava di più era il “qui” e “ora”, facendo emergere degli aspetti taciuti: così credo che la canzone Potevi fare di più farà emergere tutti questi aspetti.


Hai altri progetti, oltre a quelli canori?

Mi sto dedicando ad Amici con Maria de Filippi, e sono contenta del lavoro che stiamo facendo, sono contenta di vivere questa passione dei ragazzi. Altre cose non so se accadranno, sono una persona che ama il suo lavoro. Mi sono esibita a Tokyo, New York, sono stata anche al cinema (con il film La verità, vi spiego, sull'amore, n.d.r.), Chissà, non so bene quello che accadrà. Ho sofferto tantissimo per il fatto di non avere la libertà di cantare, in questi mesi: abbiamo realizzato un concerto alla casa del Jazz a Roma, e il fatto di essere subito corsa in camerino, senza poter salutare le persone mi è dispiaciuto molto.

Ti piacerebbe cantare all'estero?

Io esorcizzo capitoli della mia vita attraverso le canzoni. Quando sarà una nonnina, attraverso le canzoni canterò la mia storia ai nipoti. Non sono contraria a cantare in inglese, ma vorrei portare all'estero le canzoni in italiano. Forse ora vogliamo un po' assomigliare all'America, e ho imparato che devo essere più sicura di me in questo periodo.

Il mondo della musica è maschile.

Essere donne è sempre molto difficile. Spesso le donne si complicano la vita, e poi ai vertici dell'ambiente discografico ci sono sempre tanti uomini. Però – per fortuna – abbiamo i mezzi per sfruttare con consapevolezza l'amore per noi stesse trovando degli escamotage per venirne fuori, senza mai fare del male agli altri ma facendo bene a se stessi. Noi abbiamo un istinto materno insito, che non si esplica per forza nel partorire un figlio: e questo istinto ci salva.

Quali sono le sonorità della nuova canzone?

Sono delle sonorità sognanti, soffici. Non credo che non sia proprio qualcosa di soul, ma melodico e viscerale.


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