Intervista con Andy Park, concept artist di Avengers: Infinity War

Comics / Intervista - 25 April 2019 10:45

Andy Park è concept artist di Captain Marvel, Avengers: Infinity War.

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Film Mary e il fiore della strega

Andy Park è concept artist di Captain Marvel, Ant-Man and the Wasp, Avengers: Infinity War, Black Panther, Thor: Ragnarok, Guardiani della Galassia Vol. 2

Qual è l’aspetto più interessante del suo lavoro?

La mia carriera di disegnatore di fumetti è cominciata 20 anni fa, lavorando per gli Extreme Studios di Rob Liefeld, la Top Cow Productions di Marc Silvestri, e la Marvel. Quando, 10 anni fa, ho cambiato ambito per diventare un concept artist per film e videogiochi, è stata una bella sfida, e ora è da 8 anni che lavoro per i Marvel Studios. È un sogno diventato realtà, poter dare il mio contributo affinché questi personaggi amati e conosciuti da così tante persone prendano vita sul grande schermo. La sfida più divertente del mio lavoro è tradurre il look che ogni personaggio ha nei fumetti in qualcosa di reale e credibile, a seconda delle esigenze della storia. Questi look devono rispettare la fonte “fumettistica”, ma devono anche essere funzionali alla storia che stiamo raccontando nel film. È una bella sfida.

Come è nata la sua passione per i fumetti?

Il mio primo amore saranno sempre i fumetti. Sono cresciuto leggendoli, soprattutto da adolescente, ed è in quel periodo che sono diventati un’ossessione. Non mi limitavo a leggerli, ne ammiravo anche i disegni. Ben presto idolatravo molti artisti attivi soprattutto tra la seconda metà degli anni ‘80 e gli anni ‘90. A influenzarmi, in quegli anni, sono stati soprattutto Alan Davis, Mark Bright, John Byrne e Jim Lee. La lista si è allungata man mano che ho scoperto nuovi artisti. Ma ero sempre affamato, non ne avevo mai abbastanza. Quindi sono convinto che le mie radici nei fumetti continuino a influenzare la mia arte, anche oggi che lavoro nel cinema.

Con quali altri membri del team di produzione lavora?

Faccio parte del team di Visual Development [“progettazione visiva”] dei Marvel Studios, ne sono il supervisore. Ryan Meinerding è il nostro capo, ed è lui (insieme a Charlie Wen) che mi ha assunto 8 anni fa. Gli altri concept artist in squadra sono Rodney Fuentebella, Jackson Sze, Anthony Francisco, e Adam Ross. Abbiamo così tanti film in produzione contemporaneamente che io e Ryan ci siamo divisi le responsabilità per occuparci di tutto. Lo scorso anno ho guidato il team che ha realizzato “I Guardiani della Galassia Vol. 2”, “Thor: Ragnarok”, “Ant-Man and the Wasp”, e “Captain Marvel”. Ryan si è occupato di “Spiderman: Homecoming”, “Avengers: Infinity War”, e “Black Panther”. Quindi passo la giornata a coordinare il team e a definire il look dei personaggi dei nostri film.

“Avengers” (2012) e “Avengers: Age of Ultron” (2014). Può raccontarci un aneddoto divertente avvenuto durante la lavorazione?

Non mi vengono in mente aneddoti buffi, però mi ricordo di un momento per me molto bello. Sono un grande fan di “Buffy l’ammazzavampiri”, ed è stato un sogno poter lavorare con Joss Whedon in questi film. Una delle prime volte in cui ci siamo incontrati è stata per un incontro informale nel mio ufficio. È venuto per vedere alcuni concept che avevo fatto per il primo Avengers. Eravamo agli inizi, e lui ha visto questa tavola che stavo dipingendo, che ritraeva Thor e Iron Man mentre osservavano l’esercito alieno che usciva dal portale nel cielo sopra la Stark Tower. Joss gli ha dato un’occhiata e ha detto che gli dava la sensazione che il film sarebbe venuto bene. Era un complimento molto semplice, ma per me ha significato molto. Stavo lavorando ad “Avengers” sotto la guida di Joss Whedon. Come si potrebbe chiedere di più? 

Secondo lei perché i giovani amano così tanto gli Avengers?

Credo che la gente ami questi film per due ragioni. La prima è che questi personaggi vivono nel mondo dei fumetti da decenni, hanno alle spalle storie ricche e su di loro sono state raccontate avventure meravigliose. Sono personaggi eterni che le persone hanno già imparato ad amare. Quindi vederli prendere vita sul grande schermo vuol dire vedere realizzarsi qualcosa che fino a quel momento era esistito solo a 2 dimensioni su una pagina. Vederli prendere vita fa tutto un altro effetto. La seconda ragione è che questo modo di fare cinema è senza precedenti. Quello che sono riusciti a fare i Marvel Studios è semplicemente incredibile. Kevin Feige, Louis D’Esposito, e Victoria Alonso hanno creato un universo cinematografico che entro la fine di quest’anno consisterà di 20 film con personaggi che condividono un singolo universo. Hanno brevettato la formula per fare film con uno stile che i fumetti usano da decenni. (Nei fumetti) Ogni personaggio ha la propria collana che racconta le sue avventure, e di tanto in tanto compare una “guest star”, dando luogo a un incontro fra grandi poteri e grandi menti. Poi i due eroi fanno squadra e sconfiggono un cattivo che da soli non sarebbero mai riusciti a battere. È una formula che nei fumetti funziona da sempre, e ora il pubblico può provare questa esperienza in una realtà che solo il cinema può offrire. Viviamo senza dubbio nel periodo migliore per chi è fan dei personaggi di questi fumetti fantastici.

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