Intervista a Ylenia Lucisano, Piccolo universo è il nuovo album
Daily / Intervista - 15 May 2014 19:40
Ylenia Lucisano risponde alle domande di Mauxa.com per la rubrica "Di che cultura sei?"
Ylenia Lucisano ha pubblicato il nuovo album “Piccolo universo”. L’album vede collaborazioni con Pacifico, Daniele Ronda e la giovane pianista toscana Giulia Mazzoni.
\r\nD. Come mai hai scelto il dialetto calabrese per la canzone "Movt Movt"?
R. Perché era il modo più naturale per esprimere con spontaneità e sincerità il concetto di Movt Movt che è quello di non arrendersi nei confronti del futuro traendo la forza dal passato e nelle proprie origini. Il dialetto è semplicemente un modo per rafforzare il mio messaggio.
D. In "Piccolo Universo" racconti invece di una tematica sentimentale: qual è il filo rosso del nuovo album "Piccolo universo"?
R. Il filo conduttore che lega tutti i brani è l’attesa che per me è sinonimo di fiducia. In tutti i brani parlo di aspettative, attese nevrotiche di piaceri e sensazioni. Ma l’ attesa del piacere è essa stessa il piacere ecco perché io amo vivere nell'attesa pensando con grande fiducia che tutto ciò che desidero arriverà. Non a caso il brano piccolo universo é un inno alla fiducia.
D. Qual è l'album che più ti ha influenzato?
R. Del 1975, “Rimmel”, il terzo album di Francesco de Gregori. Un disco contro gli stereotipi e i canoni di quel tempo (anche del nostro secondo me). Lo considero il disco della libertà per eccellenza che con la sua sensibilità e fragilità mi ha insegnato come l'anima possa vivere bene di sola musica.
D. Qual è il tuo libro preferito?
R. “La luna e i falò” di Cesare Pavese, nonostante sia un romanzo fatto di amare considerazioni che servono comunque a riportarci alla realtà la cosa che mi è piaciuta è che lui da la prova al lettore che la terra d'origine non può essere mai dimenticata.
D. Qual è il tuo film preferito?
R. ''Vicky Cristina Barcelona'' di Woody Allen è composto da tutta una serie di elementi che lo rendono per me un film sensazionale. Fa da sfondo la luminosa città catalana alla riflessione sulla natura di quello che noi definiamo amore che non ha nulla a che vedere con la razionalità e la tradizione.
D. Pensi che le nuove tecnologie come Spotify, Vevo possano agevolare la distribuzione della musica?
R. Ovviamente sì, è un peccato disprezzare questi nuovi modi di diffondere la musica solo perché affettivamente siamo legati al disco fisico. Le nuove tecnologie se utilizzate con intelligenza , senza far perdere il valore qualitativo della musica, possono servirci a far arrivare le nostre canzoni oltre i confini della nostra immaginazione.
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