Intervista a Luigi Porto e Andrea Amoroso, autori dell'opera musicale Anita

Daily / Intervista - 21 February 2014 12:29

Intervista a Luigi Porto e Andrea Amoroso: i due artisti rispondono alle domande di Mauxa per la rubrica "Di che cultura sei?"

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Roberto Bolle - video

Intervista a Luigi Porto e Andrea Amoroso: i due artisti sono il compositore e librettista dell'opera musicale “Anita” che debutterà a New York.

\r\n

D. La nuova opera musicale "Anita!" debutterà il 7 marzo a New York, a Manhattan: come mai avete scelto questo personaggio risorgimentale?
R. "Anita!" (titolo provvisorio) è un'opera musicale. Anche se, come opera, è abbastanza azzardata, perché cerca di coniugare diversi linguaggi, primi tra tutti quelli della musica contemporanea, cosiddetta "classica" o peggio ancora "colta" (due termini che non preferisco) con idiomi differenti e provenienti da sottoculture musicali. Anche a livello visivo accade questo: il teatro musicale si compenetrerà col cinema. La scelta di Aninha Ribeiro Da Silva, poi Anita Garibaldi, è stata determinata da diversi fattori. E' un personaggio rivoluzionario innanzitutto, rivoluzionario, avventuroso e romantico nel senso letterario del termine. Di una modernità incredibile. Poi la compagnia che si occupa della produzione si chiama New York International Brazilian Opera Company, e io sono l'unico compositore italiano, ed Anita è un personaggio che ha attraversato, da protagonista, la storia dei due paesi.

\r\n

D. Come avete realizzato la produzione dell'opera  e come mai avete scelto New York per il debutto?
R. Io sto vivendo a New York da un paio d'anni. Ho coinvolto Andrea, il librettista, perché volevamo da tempo realizzare qualcosa assieme, e qui stavo creando, insieme a Joao MacDowell e Thiago Tiberio, questa nuova compagnia d'opera. Il tutto è venuto abbastanza naturale. Qui presenteremo solo una scena, durante le serate del 7 e 8 marzo, insieme ad altre tre opere, "Watuna" di Tiberio, "Cries and Whispers" e "Tamanduà" di MacDowell. Nel frattempo abbiamo già messo in piedi una produzione italiana con la regia di Natale Filice e la parte più "cinematografica" curata dal regista leccese Gianluca Colitta.

\r\n

D. Darete più spazio all'aspetto privato di Anita o a quello pubblico?
R. E' un'opera intima, ma anche politica. A me e ad Andrea interessava raccontare la spinta rivoluzionaria in una dimensione privata. Tra l'altro, in un cosmo assolutamente femminile.

\r\n

D. Qual è il tuo cantante e album preferito e perché?
R. Tanti. Qui ti dico "Insanus, Ultio, Proditio, Misericordiaque" dei Christian Death, uno dei dischi più importanti della mia vita. Ma anche "On the beach" di Neil Young e "Discord" di Sakamoto. Perché? Perché sono grandi album!

\r\n

D. Qual è il vostro libro preferito e perché?
R. "Walden" di Thoreau e - per Andrea Amoroso - "Piccole donne" della Alcott.

\r\n

D. Qual è il tuo prossimo progetto?
R. Ad Aprile uscirà per Cineploit Records il disco "Scimmie vol.1" che comprende estratti dalla lunga colonna sonora de "L'apocalisse delle Scimmie" di Romano Scavolini, film che verrà proiettato il mese prossimo in anteprima a Roma. Sul prossimo ancora vige il segreto professionale.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon