Festival di Berlino, intervista alla regista del film Horizon

Cinema / Intervista - 26 February 2018 10:00

Horizon è diretto da Tinatin Kajrishvili

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Il Festival di Berlino è stato vinto dal film rumeno “Touch Me Not” di Adina Pintille. Nelle sezione Panorama ha riscosso ottima accoglienza il georgiano “Horizon”  (leggi la recensione), vicenda di un uomo, Giorgi che dopo il divorzio si reclude su un’isola del Mar Nero ospite di una comunità. 

Mauxa ha intervistato  la regista del  film, Tinatin Kajrishvili. 

D. Come è nata l'idea del film "Horizon"?

Tinatin Kajrishvili. Ebbi l'idea molto tempo fa, dopo aver osservato l'aumento dei divorzi nelle persone che conoscevo. Il fatto più sorprendente è che gli ex mariti non potevano ammettere la presenza dei nuovi partner delle loro ex-mogli, e ciò li portava spesso ad uccidere le donne.


Horizon di Tinatin Kajrishvili


D. È vero che nel casting hai usato attori che già conoscevi?

Tinatin Kajrishvili. Con  Sukhitashvili (Ana) lavorai anche al mio precedente film. Giorgi Bochorishvili ha recitato nel film che ho prodotto (“Neighbors” di Gigisha Abashidze) e dopo aver osservato il suo lavoro, abbiamo iniziato a parlare del tema del mio film scoprendo di avere molti elementi in comune e volevamo lavorare insieme. Jano izoria (Jano) lo conoscevo, tanto che ho persino chiamato il personaggio come lui: già  durante la sceneggiatura sapevo che avrebbe recitato  nel film, visto che veniva dalla città Poti, vicino a Paliastomy Lake e lui stesso mi  parlò delle caratteristiche di quel posto. Altri attori che interpretavano Larisa, Valiko, Marika li trovai per il film “Brides” e ho voluto lavorare di nuovo con loro.

D. Il tuo film precedente, “Brides”  racconta la storia delle mogli di uomini in carcere. Tra i due film c'è un filo rosso?

Tinatin Kajrishvili. Può essere. In entrambi i film gli uomini sono isolati, in uno con la forza, mentre nell’altro lui sceglie l'isolamento per essere richiamato. “Brides” è una storia di amore e devozione, mentre “Horizon” è  di separazione. Un’affinità  è che anche in questa situazione Ana è l'unica sostenitrice di Giorgi che capisce i suoi sentimenti e lo aiuta a superare questo difficile processo, ma il suo comportamento porta ad un finale totalmente diverso.

D. Sei ligia allo storyboard durante le riprese?

Tinatin Kajrishvili. Dipende, Giovanni.  Alcune scene sono realizzate con lo storyboard, altre sono improvvisate, quindi è un mix.



D. C’è un episodio curioso accaduto con il cane del film: puoi raccontarlo?

Tinatin Kajrishvili. Abbiamo molti bei ricordi delle riprese, nonostante tutte le difficoltà che si sono trasformate in dolci momenti. Ogni giorno era una sfida,  in nostri  strumenti e le macchine da presa stavano affondando nella palude, oppure il lago era ghiacciato e non  riuscivamo a raggiungere il set. A volte il vento forte stava spazzava via i sostegni delle scenografie.  Quindi i membri del dipartimento artistico  coprivano tutto con i loro corpi. Gli attori erano così coinvolti nel processo che si occupavano della loro scenografia da soli. Indossava questi abiti di scena anche nei giorni di riposo, e andava a caccia e pesca come gente del posto. Per quanto riguarda il cane Bimmy, ha trovato la copia esatta di se stesso e in alcune scene abbiamo due cani uguali al posto di uno, in quanto non riusciamo a riconoscere quale fosse era il nostro. Entrambi erano cani da caccia, molto intelligenti, seguivano gli attori e ripetevano il loro ruolo di volta in volta. 

D. Quindi i cambiamenti atmosferici hanno modificato il film?

Tinatin Kajrishvili. Direi di sì. Siamo stati molto limitati nel tempo che avevamo a disposizione per girare  le scene più difficili del film, come la morte di Giorgi. Insolitamente la neve è apparsa il primo giorno di riprese, quando di solito  programmiamo  le scene più facili. Cosi ho dovuto dire all'attrice di iniziare dalla fine, e lei ha accettato: abbiamo affrontato questo rischio insieme e ha funzionato. Questa scena è nel film ed è affascinante. Quando la neve era sparita, il ghiaccio sul lago si era sciolto. Lo stesso accadde  con la scena del fuoco: avevamo esattamente 50 minuti per girare, dato che era un vero fuoco e non appena si sarebbe bruciato saremmo rimasti nel buio totale. Non viene utilizzata luce artificiale e gli attori nuotano nella palude in un'acqua ghiacciata. Abbiamo realizzato solo una ripresa per ogni scena,  ed ognuna è stata inserita nel film.

Considera che Valiko (Soso Gogichaishvili) ha compiuto 79 anni sul set, e la sua scena del compleanno è stata girata il giorno del vero festeggiamento.

D. Com'è la situazione nel cinema, in Georgia?

Tinatin Kajrishvili. Lentamente sta migliorando. Facciamo pochi film ma tutti sono distribuiti all'estero e hanno una vita ai festival molto buona. La maggior parte di loro sono coproduzioni con paesi europei. Girare in Georgia è facile perché le persone sono molto disponibili nei film e ci sono molti posti meravigliosi che devono ancora essere scoperti.

D. Qual è il tuo film preferito e perché?

Tinatin Kajrishvili. Ci sono molti film che amo, prima di tutto voglio nominare “Spring, Summer, Autumn, Winter e Spring Again” di Kim Ki Duk, visto che il suo nuovo film è in anteprima al Berlinale Panorama in questo momento. È un grande maestro e questo film è stupefacente con la sua visione, la sua storia, la profonda filosofia e semplicità.

D. Qual è il tuo prossimo progetto?

Tinatin Kajrishvili. Il mio prossimo progetto è “Citizen Saint”, che inizierò a girare l'anno prossimo.


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