Intervista a Gianluca Grignani, la forza della meritocrazia
Daily / Intervista - 12 July 2012 06:31
Gianluca Grignani è l'autore di successi come Destinazione Paradiso (1995), La mia storia tra le dita (1994), fino ai recenti Cammina nel sole (2008) e Un ciao dentro un addio (2011).
Intervista a Gianluca Grignani, la forza della meritocrazia. Gianluca Grignani è l’autore di successi come Destinazione Paradiso (1995), La mia storia tra le dita (1994), fino ai recenti Cammina nel sole (2008) e Un ciao dentro un addio (2011). Staserà sarà allo Stadio Brianteo di Monza per un concerto evento, con cui festeggia i 40 anni i 18 di carriera. Mauxa l’ha intervistato per l’occasione, e Grignani con passione e disponibilità svela i suoi segreti artistici.
Puoi dirci qual è la scaletta del concerto di stasera?
Nel concerto lavoreremo molto sul contrasto: infatti si esibiranno i ballerini, artisti e acrobati del Corona Eventi, che con dei giochi di luce sottolineranno quelle che sono le canzoni. Si tratta di creare un contrasto tra le performance e il tenore rock dell’evento. Sul finale ho invitato molti bambini di scuole di musica a cantare Sguardi (2011), presente nell’ultimo album Natura umana.
Nei tuoi testi emerge sempre molta speranza nel futuro, e i fan ti assecondano visto che Destinazione paradiso ha venduto 3 milioni di copie. Un speranza presente in maniera lampante in Falco a metà (1995), fino al recente Cammina nel sole. Come vedi questa speranza collegata con l’attualità politica e sociale in generale?
La vedo molto connessa. In Sguardi ad esempio si scorge la possibilità di un futuro sociale. La possibilità di avere un posto in una società che non è meritocratica. A volte sembra di essere ancora nel Medioevo, in parte. Nell’ultimo album la prospettiva è più positiva.
Vasco Rossi di recente ti ha apostrofato come il John Lennon italiano. Cosa pensi di lui?
È una pietra miliare della musica Italiana, che ha segnato la musica così come Lucio Battisti, Giacomo Puccini, Domenico Modugno, Giuseppe Verdi. Ha una sua personalità molto spiccata. Sono paragoni forti quelli che fa, quando li afferma ha cognizione di causa. Intende dire che il mio percorso artistico indichi questo. Non posso che ringraziarlo. Vuol dire che mi avvicino a nomi che hanno cercato di cambiar delle cose. Mi definisco un cantautore elettrico, cercando di mischiare testi intimi con un suono elettrico. Come Dalla, De Gregori. Posso solo ringraziarlo. C’è dell’amicizia tra noi, c’è sempre stata e c’è della stima. Questa cosa significa che vede in me una persona che scuote, anche dal punto di vista artistico. Ha intuito questa cosa per me.
Nel video Natura Umana (2011), lentamente ti trasformi in licantropo. “Amare mi fa paure” dici, e poi c’è la trasformazione in animale. Io l’ho inteso come: “occorre cambiare il proprio modo di essere per mettersi in gioco”. È giusto?
È stato un video molto contestato, tanto che alcune televisioni non l’hanno trasmesso, perché era troppo forte. Si tratta di toccare dei tasti. “Amare mi fa paura” è un verso che delinea la paura di amare. Ti faccio un esempio. Quando un soldato comincia a vivere troppo la guerra, perde la parte umana. L’idea di lasciarsi amare è più difficile che chiudersi. Chiudersi è più facile. Fa paura lasciarsi andare. Il tempo da ragione alla novità.
Anche la musica che si sente oggi in radio ha sempre lo stesso suono, tutto ciò porterà ad un appiattimento. Si tende a fare una cosa strandardizzata.
“Siamo come una moneta /lanciata su questo pianeta” citi in Sguardi (2011). Perché?
Siamo tutti del denaro. Anche per questo nel video ho fato cantare il testo da alcuni bambini. È una bella immagine, perché uno si immagina un gigante. Siamo tutti soldi, siamo tutti quantificati come denaro. Uguali e diversi (2002) è una canzone che paragono a questa.
Salutiamo Gianluca, certi che nel panorama musicale italiano la moneta da lui lanciata era quella di cui è difficile privarsi.
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