WWE 2K20, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 28 October 2019 14:00

Saliamo sul ring di 2K Sports

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Film Something From Tiffany’s - video

WWE 2K20 è l’appuntamento annuale del World Wrestling Entertainment videoludico, con un capitolo ricco di contenuti e modalità ma che vede, per la prima volta nella serie, il completo passaggio di testimone dagli storici sviluppatori Yuke’s a Visual Concepts. Il risultato è quello di una produzione ricca in termini quantitativi ma che presenta un impianto tecnico con gravi bug e problemi dal punto di vista grafico, con un codice molto instabile, andando in parte a rovinare anche l’esperienza di gameplay.

WWE 2K20
Le modalità di WWE 2K20 si confermano, ancora una volta, come il punto forte del menù imbastito da 2K Games, con una rivisitazione e approfondimento della Carriera e della new entry Four Horsewoman. Andando in ordine, partiamo dall’Esibizione che vede praticamente tutti i match possibili nella WWE, con gli Extreme Rjules dove possiamo decidere le “armi” da mettere sotto il ring, con una varietà anche molto fantasiosa nel carnet di oggetti contundenti. Abbiamo poi novità dei match Tag Team misti, dove uomo-donna possono sfidare un’altra coppia; tale caratteristica la ritroviamo ne La Mia Carriera, dove per la prima volta la superstar maschile e quella femminile hanno una storia comune, partendo dal sogno condiviso di debuttare e diventare campioni nei ring della WWE. La forte impronta rosa configura anche una nuova e interessante modalità tutta dedicata all’ascesa e ai momenti salienti della carriera delle Four Horsewoman: Charlotte Flair, Bailey, Sasha Banks e Becky Lynch. Nello Showcase troviamo la presenza delle Torri, gradita novità dello scorso capitolo, con brevi ma comunque piacevoli storyline degli atleti principali, insieme a quella più corposa basata sull’uomo copertina del gioco, Roman Reigns.
Dal punto di vista del gameplay WWE 2K20 presenta una nuova configurazione di tasti (non modificabile), con le counter demandate al tasto triangolo e con un doppio sistema di mosse finali, tra cui una più complicata da eseguire ma che permette di infliggere danni maggiori. Le Payback sono un ulteriore introduzione che cerca di replicare i momenti principali dei match, dove si può improvvisamente provare a ribaltare l’equilibrio nei momenti più difficili, con alcuni boost per quanto riguarda velocità, resistenza, recupero e la possibilità di rubare la mossa finale dell’avversario. 

L’aspetto tecnico è uno dei punti deboli del nuovo WWE 2K20, una sgradita novità considerando cura e dettaglio delle ultime produzioni, con wrestler ottimamente riprodotti, una resa di pelle e sudore molto precise e una fisicità notevole. WWE 2K20, complice probabilmente il poco tempo dato ai nuovi sviluppatori, presenta una cosmesi visiva molto indietro rispetto ai suoi predecessori, con alcune Divas e Superstar realizzate in maniera grossolana e a tratti grottesca. Bug grafici, glitch e compenetrazioni poligonali sono molto frequenti e, considerando l’indole fisica della produzione, i problemi riscontrati inficiano non poco l’esperienza e la godibilità del titolo.


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