Tracks - Attraverso il deserto film, recensione: il viaggio necessario verso una trama ignota
Tracks - Attraverso il deserto è il film con Mia Wasikowska che racconta di un viaggio verso il deserto e l'ignoto. La regia è di John Curran.
Tracks - Attraverso il deserto(“Tracks”) è il film John Curran interpretato da Mia Wasikowska e Adam Driver- è tratto dalla storia vera di Robyn Davidson, pubblicata poi nell’omonimo libro.
La trama di “Tracks - Attraverso il deserto”. Robyn Davidson è figli di allevatori di bovini, abita al centro dell’Australia. È una ragazza ambiziosa, ha rinunciato a due borse di studio e nelle grandi distese che separano la città di Alice Springs dall’Oceano vede non solo una distanza fisica ma anche mentale. Il passaggio per quelle zone, per più di duemila chilometri è anche un’iniziazione. Così senza soldi decide di intraprendere l’impresa: lavora per alcune settimane con un allevatore di cammelli così da guadagnare l’essenziale per partire, e alla fine ottiene tre animali. Ma i soldi non bastano, così quando un fotografo del National Geographic, Rick Smolan le chiede di poter documentare il suo viaggio in cambio di un finanziamento offerto dalla rivista lei è titubante. Teme di svendere i motivi del suo viaggio, che però per lei ormai è fondamentale. Accetta il compromesso, anche se durante la peregrinazione i propri momenti di solitudine non sono come lei li aveva immaginati, bloccati dalla presenza del fotografo. Con lei c’è un cane, Diggity e i quattro cammelli.
Robyn conosce un aborigeno che le insegna la lingua, attraversa le fatiche fisiche e alla fine sarà proprio il fotografo a motivarla. Giunge all’Oceano, infastidita dai fotografi che ormai la considerano una star.
La recensione. Le angherie fisiche sono quelle che più rappresentano l’essenza del film “Tracks - Attraverso il deserto”, come se fosse inconcepibile che oggi si possa decidere di passare nove mesi nel deserto per un obiettivo personale, avulso da motivi economici. E il film riesce a restituire proprio questo senso di viaggio verso l’ignoto, sia fisico che mentale. Dopo l'iniziale perplessità nel comprendere le cause di questa scelta, si giunge a credere che il viaggio di Robyn sia l’unico che ogni umano debba intraprendere almeno una volta, solo in balìa del necessario. Il viaggio nel deserto diventa una peregrinazione religiosa, che permette di accettare i propri limiti per trovarne altri.
John Curran e Mia Wasikowska. Il regista di “Tracks - Attraverso il deserto”, John Curran ripropone qui le medesime tematiche de “Il velo dipinto” (2006), dove una copia deve sopravvivere alle rispettive richieste. Oppure in “Stone” (2010), dove il detenuto Stone deve convincere il supervisore della libertà vigilata di essere cambiato. Se lì erano motivi psicologici a sancire il limite della sopportazione, qui è la stessa natura, poi introiettata nella mente della protagonista. E Mia Wasikowska sorregge da sola tutta la fatica dell’interpretazione, confermandola come una delle migliori attrici attuali.
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