Torino Film Festival: recensione film The Black Sea, viaggio dell’anima
Cinema / Recensione - 29 November 2024 14:30
Scopri la recensione di The Black Sea, film in concorso al Torino FF con Crystal Moselle, Derrick: trama, cast, critica
Particolarmente intensa al 42° Film Festival di Torino la proiezione di The Black Sea, nuovo film in concorso dei due registi americani Crystal Moselle e Derrick B. Harden, presenti in sala per introdurre il film e rispondere alle domande del pubblico. Qualche minuto prima della proiezione Derrick B. Harden, co-regista e protagonista del film si è rivolto agli spettatori e ha esordito dicendo: “questo è un film fatto con il cuore e chi non lo ha dovrebbe uscire dalla sala”. Tra le risate del pubblico, ha spiegato che è proprio di “cuore” che parla infatti il film o per meglio dire della ricerca di legami forti e con essi della ricerca del nostro posto nel mondo. Il protagonista Khalid infatti, giovane e intraprendente ragazzo di Brooklyn, decide di lasciare il lavoro da barista e intraprendere un viaggio verso la Bulgaria per incontrare una donna conosciuta sui social che gli aveva promesso del denaro. Sfortunatamente arrivato nel suo paese sulle sponde del Mar Nero, da qui il titolo del film, scopre che la donna è deceduta e che con lei sono svanite anche le illusioni di un facile guadagno. A complicare ulteriormente la vicenda, Khalid, senza soldi e nessun posto dove dormire, viene derubato anche della sua borsa e del passaporto.
Prova a contattare la sua famiglia e i suoi amici per chiedere aiuto ma questi si rifiutano di prestargli ancora soldi e di risolvere per l’ennesima volta i suoi guai. Cosa può fare allora uno straniero che non parla bulgaro, unica persona di colore tra l’altro nel raggio di centinaia di chilometri, senza soldi e nessuna prospettiva? Semplice: prendere la vita con ottimismo e affrontare le difficoltà con un travolgente sorriso.
Un po’ alla volta nonostante i problemi linguistici e l’assenza di legami, interagisce con qualsiasi persona che sappia parlare un minimo d’inglese. Da qui una serie di incontri importanti che cambieranno per sempre la sua vita. Uno tra tutti quello con Ina, impersonata da Irmena Chichikova, celebre per aver partecipato a Secret Invasion del 2023 e Ognuno ha diritto ad amare - Touch Me Not del 2018. Ina gestisce un’agenzia di viaggi e aiuta Khalid nei primi giorni stringendo con lui un’amicizia molto forte nonostante qualche incomprensione iniziale. È proprio con lei che alla fine apre un bar servendo specialità locali e tè matcha, di cui era già grande consumatore a Brooklyn, esibendosi nel contempo in improbabili sessioni di musica rap. Grazie a questa attività, Khalid riesce a integrarsi nella comunità e a guadagnare i soldi necessari non solo per mantenersi, ma anche per ripagare tutti i suoi debiti con amici e parenti, i quali alla fine sono per una volta orgogliosi di lui. Khalid ha forse trovato finalmente il suo posto nel mondo?
Il coraggio di cambiare
L’idea di questo film nasce da un viaggio reale fatto nel 2022, quando il regista andò a trovare la sua produttrice Izabella Tzenkova appunto in Bulgaria. Derrick B. Harden ha raccontato che era l’unico uomo di colore nella zona e tutti gli abitanti erano molto curiosi di conoscerlo pensando fosse un artista rap.
Il film, nato così da un’idea originale e fatti realmente accaduti, è veramente toccante e ben interpretato. Diversi gli spunti di riflessione che accompagnano gli spettatori fuori dalla sala e i messaggi che si possono cogliere. Uno su tutti, avere il coraggio di cambiare se la nostra quotidianità non ci soddisfa e mantenere sempre un’attitudine positiva verso le situazioni anche le più difficili. Il viaggio diventa così una metafora del cambiamento che ognuno di noi può intraprendere per cambiare.
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