Recensione film Unsane di Steven Soderbergh

Cinema / Recensione - 05 July 2018 08:00

In sala dal 5 luglio, con Claire Foy, Juno Temple e Jay Pharoah.

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Dopo La Truffa dei Logan, al cinema arriva un altro film di Steven Soderbergh, Unsane. Il thriller psicologico, a tinte fosche, è stata presentato in anteprima a Berlino. Girato interamente con un iPhone 7 Plus, l'esperimento è stato accolto positivamente dalla critica statunitense. Al box office, Unsane è andato molto bene, incassando quasi dodici milioni e mezzo di dollari, tra States e Canada, a fronte di un budget stimato intorno al milione e mezzo.

Unsane
Film Unsane

Nonostante si sia appena trasferita in una nuova città e abbia brillantemente cominciato un nuovo lavoro in banca, Sawyer Valentini (Claire Foy) continua a sentirsi perseguitata. Si rivolge a un centro per vittime di stalker per un consulto. Invece, grazie a un modulo firmato distrattamente, si ritrova trattenuta a forza nel centro di salute mentale.

Il suo atteggiamento, non collaborativo con lo staff, fa precipitare la situazione. Anche riguardo agli altri pazienti, soprattutto con Violet (Juno Temple), la giovane donna adotta un comportamento aggressivo. Solo con Nate (Jay Pharoah) avrà modo di instaurare un dialogo. Nate ha un taccuino e un cellulare proibito, consiglia a Sawyer di non attirare l'attenzione su di sé con semplici, basilari accorgimenti: non è difficile intuire cosa ci faccia nell'istituto questo brillante e aitante ragazzone.

Nella clinica, infatti, succedono cose strane. Quando lo stalker della protagonista si materializza come un infermiere dell'istituto, Soderbergh scopre parzialmente le carte. È un incubo che esiste solo nella mente di Sawyer, o lo stalker esiste davvero e ha controllato, e continua a farlo, ogni aspetto della sua vita? Gli psicofarmaci, somministrati quotidianamente, rendono il quadro complicato. La ragazza non sa distinguere più tra incubi e realtà. E noi con lei.

La trama è disturbante: non ci sono veri picchi di originalità, tuttavia Soderbergh sa come farla funzionare. Nel complesso, riecheggiano spunti riflessivi di natura sociale, già trattati dall'autore con esclusività in altre opere.
Unsane rimane un ottimo thriller da cassetta, realizzato per il pubblico del grande schermo.

© Riproduzione riservata



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