Recensione Tonya, Margot Robbie lascia gli spettatori nel dilemma
Cinema / Recensione - 26 March 2018 08:00
Tonya, il film diretto da Craig Gillespie e protagonista nella notte degli Oscar, in sala dal 29 aprile.
Tra
i film da vedere in sala il prossimo weekend, consigliamo Tonya
(I, Tonya). Il biopic su Tonya Harding interpretato e co-prodotto da
Margot Robbie.
Negli
Anni Novanta, Tonya Harding è la prima pattinatrice su ghiaccio in
grado di eseguire un triplo axel, un salto riservato ai colleghi
maschi per difficoltà e rischio. La Harding è un'atleta
tecnicamente fortissima, la migliore. Tuttavia, alle giurie non
piace.
Il successo di I, Tonya sta nelle impeccabili performance di Margot Robbie e Allison Janney. Anche il mondo del pattinaggio è torbido di invidie e colpi bassi, ma il film sull'atleta più odiata nella storia degli Stati Uniti, seppure di contenuto biografico drammatico, opta per un tono comico sopra le righe. Ed è un connubio vincente.
Tonya
è una bambina con un'infanzia difficile e un talento che la madre
LaVona (Allison
Janney) decide di assecondare con ogni centesimo. LaVona lavora come
cameriera e presto sbatterà fuori di casa il suo quinto marito.
Ormai adolescente, Tonya passa tutte le sue giornate sul ghiaccio
sotto lo sguardo di Diane Rawlinson (Julianne Nicholson). Non ha un
diploma, né amici: non sembra averne bisogno. Il suo obiettivo è a
fuoco, la sua vita è sui pattini.
Alle competizioni, tuttavia,
nonostante la potenza atletica, non riesce a guadagnarsi il favore
dei giudici. Le musiche scelte per le coreografie e i costumi kitch,
cuciti da sé, fanno storcere il naso. Tonya non è elegante, non ha
la classe, né i soldi di Nancy Kerrigan.
L'una
ha una immagine (e una reputazione) disgraziata, l'altra è la
principessa.
Il
film mette in scena diverse versioni “dell'incidente” che nel
1994 costò all'atleta olimpica la fine della sua carriera. Tra
queste, quella della stessa Tonya, la madre e l'ex marito.
L'aggressione alla Kerrigan è un evento mediatico che,
inizialmente, darà una popolarità straordinaria alla Harding.
Spentisi i riflettori delle Olimpiadi invernali del '94, invece,
l'atleta subirà il trattamento del mostro sbattuto in prima pagina.
Il
ritratto della madre LaVona è impietoso, non sembra esserci un
briciolo di umanità in questa figura cinica e anaffettiva. Anche
l'ex marito Jeff Gillooly (Sebastian Stan) è un violento
approfittatore.
Se ognuno racconta la propria verità
dell'accaduto, di una cosa ci rendiamo chiaramente conto: ad
eccezione di Diane, l'entourage di Tonya è un tragi-comico gruppo di
inetti.
I, Tonya ha la capacità di scuotere gli spettatori, lasciandoli nel
dilemma.
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