Recensione Nelle pieghe del tempo, il film della Disney tratto dal romanzo sci-fi di Madeleine L'Engle.
Cinema / Recensione - 27 March 2018 10:30
Nelle pieghe del tempo, in uscita nelle sale il 29 marzo.
Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time) è diretto dalla regista Ava DuVernay, nota al pubblico per Selma - La strada per la libertà (2014). Il film è la trasposizione del romanzo sci-fi per ragazzi (1963) dell'autrice statunitense Madeleine L'Engle.
Nelle pieghe del tempo è stato un mezzo flop al botteghino. Invece, è un godibilissimo film per gli adolescenti.
Meg Murry (Storm Reid) è un'adolescente che soffre della mancanza del padre (Chris Pine). Da qualche anno, infatti, lo scienziato è scomparso durante uno dei suoi esperimenti inghiottito nel tesseract. Curiosità: anche nell'universo della Marvel Comics il cubo cosmico funziona per raccontare dimensioni temporali parallele.
Bullizzata
a scuola, ma la ragazza non si fa mettere i piedi in testa
facilmente, Meg fa la conoscenza di tre fatine, ambasciatrici di un
mondo sconosciuto, grazie al fratello minore Charles Wallace: sono
l'adorabile Cosè (Reese Witherspoon), la saggia Chi (Mindy Kaling) e
la maestosa Quale (Oprah Winfrey).
Insieme al fratellino, Meg può
contare sull'amicizia di Calvin (Levi Miller).
Grazie
a Cosè, Chi e Quale, i tre bambini saranno capaci di viaggiare
attraverso lo spazio e il tempo. Incontreranno mondi fantastici,
prodotti da entità benevole e protettrici – dalle orchidee volanti
alla foglia animata in mezzo ai paesaggi di montagne, prati verdi e
nuvole – per approdare al regno del male, il pianeta di Camazotz,
dove è intrappolato il padre di Meg.
Le guide donano i loro doni
ai protagonisti, raccomandandosi di non separsarsi mai.
Nelle pieghe del tempo ha molti difetti, considerando l'oneroso budget di produzione stimato oltre i cento milioni di dollari. La performance del cast di star ingaggiato, è accompagnata da ammiccamenti e sorrisi. E i dialoghi suonano, per buona parte del film, come riempitivi di uno script smagliato. Tuttavia, quando si tratta di mondi immaginari, vale quasi sempre il costo di un biglietto al cinema. Nelle pieghe del tempo, lo merita.
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