Recensione Peter Rabbit film, c'era una volta Peter Coniglio

Cinema / Recensione - 22 March 2018 08:00

Peter Rabbit, in uscita nelle sale oggi.

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Film Tonno spiaggiato

Will Gluck porta sul grande schermo Peter Rabbit, noto in Italia come Peter Coniglio protagonista del racconto (1902) dell'autrice britannica Beatrix Potter.
Il film,un  mix di live action e animazione digitale, a dispetto di un'accoglienza tiepida da parte della critica, ha incassato oltre 140 milioni di di dollari (per un budget stimato un terzo della somma incassata) al boxoffice.
Inoltre, Peter Rabbit è stato al centro di una polemica per una scena, in cui i coniglietti protagonisti causano uno shock anafilattico a un personaggio della storia allergico alle more. La Sony si è pubblicamente scusata a riguardo.

Peter Rabbit

Peter Rabbit, insieme al cugino e alle sorelle, si divertono a mangiare le verdure dell'orto dell'anziano Mr. McGregor (Sam Neill). Al burbero nonno la cosa non piace affatto, ma Peter Coniglio e la sua banda possono contare sulla gentile Bea (Rose Byrne), sempre pronta a difendere i coniglietti.
Alla morte improvvisa di McGregor, il puntiglioso nipote Thomas (Domhnall Gleeson) scopre di essere l'erede della proprietà. L'aspirante manager, impiegato ai magazzini Harrods, inoltre, scopre che anziché essere promesso, è stato appena licenziato.

Thomas pensa di mettere in vendita la casa del nonno e, con i soldi ricavati, avviare un toy store per conto proprio.
Mentre Thomas e Peter Rabbit fanno conoscenza senza troppi complimenti reciproci, Bea si innamora del ragazzo. Peter Rabbit non vede la relazione di buon occhio e farà di tutto per ostacolarla.

Peter Rabbit ha una comicità superata. L'adattamento non può essere fedele al racconto della Potter e, quindi, lo sviluppa introducendo la figura della protettiva vicina di McGregor e quella del nipote spocchioso.
L'adorabile coniglietto è diventato un (neanche troppo simpatico) leader, con una caratterizzazione bulla del personaggio.
Il film è una lunga sequenza di battaglie a colpi di ortaggi e roncole, sotto il segno della slapstick comedy più banale, per arrivare a un finale altrettanto prevedibile.


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