Devil May Cry HD Collection, recensione per PS4 e Xbox One
Games / Recensione - 22 March 2018 17:00
Devil May Cry HD Collection arriva su PS4 con la trilogia originale di Dante rimasterizzata in 4K
Devil May Cry HD Collection racchiude al suo interno la trilogia del videogioco sviluppato da Capcom, un action spettacolare e irriverente che ha segnato pesantemente l’era PlayStation 2. I primi tre capitoli vengono ora rimasterizzati in alta definizione sino al 4K, con un lavoro basato principalmente sulla pulizia grafica, senza alcun miglioramento in termini di modellazione poligonale e rifacimento degli scenari. Il risultato mantiene inalterato il feeling originale, senza modificare alcuna meccanica dello styling action, riproponendo su PS4 e Xbox One una delle saghe più significative e influenti della storia recente del gaming.
Il gameplay di Devil May Cry HD Collection racchiude quello che è stata la pietra miliare per il genere action stylish, un titolo fatto di acrobazie, salti, sparatorie e colpi all’arma bianca, un concentrato di tecnica e agilità, con la votazione finale per ogni sezione e livello. Il titolo si divide nelle fasi puramente d’azione, splendide ancora oggi per ritmo e tipologia di avversari, dai piccoli nemici sino agli splendidi boss a conclusione di ogni capitolo, e in alcune sezioni esplorative, affascinanti e che variano il fluire dell’avventura. In questi frangenti vi sono oggetti da trovare o puzzle ambientali da risolvere, un lascito della filosofia Capcom di quegli anni, legata agli enigmi di Resident Evil, gioco di cui Devil May Cry doveva rappresentare un nuovo capitolo, ma che poi è diventato una serie a se stante. L’accumulo di orb dai diversi colori permette di potenziare il personaggio, con nuovi attacchi o una barra della vita maggiormente estesa, sino al potenziamento di armi e al recupero dell’energia. Le meccaniche del titolo, nonostante l’esordio avvenuto nel lontano 2001, si mantengono fresche e divertenti, grazie ad un sistema di combattimento che ancora oggi conserva un indubbio appeal, grazie all’irriverenza del protagonista e del suo stile arrogante, sfacciato, sempre sopra le righe, sia nel modo di fronteggiare gli avversari che durante i dialoghi di gioco.
La grafica di Devil May Cry HD Collection è l’aspetto meno curato e più deludente dell’intera opera di remaster, con un lavoro indirizzato solamente verso l’innalzamento della risoluzione, mantenendo praticamente inalterato qualsiasi aspetto visivo, dalle texture ai personaggi, passando per i menù e le ambientazioni. L’aspetto tecnico risulta quindi obsoleto e datato, un diretto porting in 4K di una trilogia uscita ormai più di un decennio fa, con tutto il peso degli anni per quanto riguarda la cosmesi grafica. Ciò che rimane moderno, invece, è la direzione artistica, con un’atmosfera gotica e horror del primo capitolo che ancora fa scuola, con scenari e ambienti estremamente evocativi, dall’indubbio fascino estetico. La fluidità rimane sempre ancorata ai 60 fotogrammi al secondo, un aspetto tutt’altro che secondario in un videogioco action così veloce, spettacolare e preciso, come la serie Devil May Cry ha sempre insegnato.
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