Devil May Cry HD Collection, recensione per PS4 e Xbox One
Devil May Cry HD Collection arriva su PS4 con la trilogia originale di Dante rimasterizzata in 4K
Devil May Cry HD Collection racchiude al suo interno la trilogia del videogioco sviluppato da Capcom, un action spettacolare e irriverente che ha segnato pesantemente l’era PlayStation 2. I primi tre capitoli vengono ora rimasterizzati in alta definizione sino al 4K, con un lavoro basato principalmente sulla pulizia grafica, senza alcun miglioramento in termini di modellazione poligonale e rifacimento degli scenari. Il risultato mantiene inalterato il feeling originale, senza modificare alcuna meccanica dello styling action, riproponendo su PS4 e Xbox One una delle saghe più significative e influenti della storia recente del gaming.
La trama di Devil May Cry prende spunto dalle vicende dell’eroe Sparda, un antico demone che si schierò dalla parte della razza umana durante la guerra tra le due fazioni. Il suo successo sancì l’esilio per i demoni, che rimasero confinati e lontani dal mondo da noi consociato per lungo tempo, sino ad oggi. Nei panni di Dante, eclettico cacciatore e figlio della leggenda di Sparda, inizia la storia, che ci porta ad intrecciare personaggi legati al nostro passato, dall’avvenente Trish, molto simile a nostra madre Eva, sino a Virgil e Nero, nomi danteschi in un universo fatto di eccessi e lotte familiari. Il presente è invece in pericolo per mano di Mundus, tornato dopo un’assenza di quasi venti anni, l’imperatore dei demoni, acerrimo rivale di Sparda. Le forze demoniache sono state riorganizzate, pronte ad invadere il mondo degli umani attraverso il portale di Mallet Island, una piccola isola sui cui si erge un castello dai contorni gotici.Il gameplay di Devil May Cry HD Collection racchiude quello che è stata la pietra miliare per il genere action stylish, un titolo fatto di acrobazie, salti, sparatorie e colpi all’arma bianca, un concentrato di tecnica e agilità, con la votazione finale per ogni sezione e livello. Il titolo si divide nelle fasi puramente d’azione, splendide ancora oggi per ritmo e tipologia di avversari, dai piccoli nemici sino agli splendidi boss a conclusione di ogni capitolo, e in alcune sezioni esplorative, affascinanti e che variano il fluire dell’avventura. In questi frangenti vi sono oggetti da trovare o puzzle ambientali da risolvere, un lascito della filosofia Capcom di quegli anni, legata agli enigmi di Resident Evil, gioco di cui Devil May Cry doveva rappresentare un nuovo capitolo, ma che poi è diventato una serie a se stante. L’accumulo di orb dai diversi colori permette di potenziare il personaggio, con nuovi attacchi o una barra della vita maggiormente estesa, sino al potenziamento di armi e al recupero dell’energia. Le meccaniche del titolo, nonostante l’esordio avvenuto nel lontano 2001, si mantengono fresche e divertenti, grazie ad un sistema di combattimento che ancora oggi conserva un indubbio appeal, grazie all’irriverenza del protagonista e del suo stile arrogante, sfacciato, sempre sopra le righe, sia nel modo di fronteggiare gli avversari che durante i dialoghi di gioco.
La grafica di Devil May Cry HD Collection è l’aspetto meno curato e più deludente dell’intera opera di remaster, con un lavoro indirizzato solamente verso l’innalzamento della risoluzione, mantenendo praticamente inalterato qualsiasi aspetto visivo, dalle texture ai personaggi, passando per i menù e le ambientazioni. L’aspetto tecnico risulta quindi obsoleto e datato, un diretto porting in 4K di una trilogia uscita ormai più di un decennio fa, con tutto il peso degli anni per quanto riguarda la cosmesi grafica. Ciò che rimane moderno, invece, è la direzione artistica, con un’atmosfera gotica e horror del primo capitolo che ancora fa scuola, con scenari e ambienti estremamente evocativi, dall’indubbio fascino estetico. La fluidità rimane sempre ancorata ai 60 fotogrammi al secondo, un aspetto tutt’altro che secondario in un videogioco action così veloce, spettacolare e preciso, come la serie Devil May Cry ha sempre insegnato.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti
Recensione film Gli anni del Prog
Un documentario dedicato al rock progressivo degli anni Settanta, un genere fondamentale per la storia della musica ital
Recensione film Zootropolis 2: il sequel della Disney Animation supera i confini visivi
Dimostrando che il primo film non era un caso isolato, la Disney si lancia in una seconda divertente avventura
Recensione film Hamnet: Metamorfosi nella vita di Shakespeare, con Paul Mescal e Jessie Buckley
Essere o non essere: la regista Chloé Zhao risponde sì con la storia che ha ispirato il capolavoro di Shakespeare Amlet
Libro Tailored Realities
la nuova raccolta di racconti di Brandon Sanderson sospesa tra fantasy e fantascienza
Recensione serie tv thriller Il cuculo di cristallo dal bestseller di Javier Castillo
Disponibile su Netflix
Recensione Now You See Me: Now You Don't: il film fatica a incantare il pubblico
L'ultima fase dei magici anticonformisti si basa su banali trucchi di magia per tirare fuori il coniglio dal cilindro
Recensione k-drama Non stare a guardare con Jeon So-nee e Lee You-mi dal romanzo di Hideo Okuda
Disponibile su Netflix
Recensione Film The Running Man, dal romanzo di Stephen King al grande schermo
In uscita anche in Italia, l'atteso remake del cult anni '80 con Schwarzenegger
