Recensione Hell Fest, arriva l'horror di Halloween
In sala dal 31 ottobre, slasher diretto da Gregory Plotkin.

Nella
notte di Halloween, anche la programmazione cinematografica si
traveste a tema. Hell Fest si rivela un horror discreto, nonostante
gli stereotipi, con la riserva di tenere in considerazione una bassa dose di
aspettativa rispetto alle sequenze potenzialmente terrorizzanti.
Il
maniaco mascherato, infatti, darà la caccia a un gruppo di
adolescenti. Non se ne capisce il motivo, ma intuiamo fin da subito
che, a turno, ognuno dei ragazzi finirà malamente sotto le sue
grinfie.
Il finale si affida al twist inerente all'identità dello psicopatico, salvando in extremis un horror, tutto sommato, seriale. La formula è quella di un budget relativamente basso e un incasso al botteghino in attivo. Mantenendo i costi di produzione entro un range ridotto, infatti, questi prodotti difficilmente deludono dal punto di vista dell'investimento di partenza.
Schede
Hell Fest trama
La trama, come accennato, si narra in un paio di righe. La location del parco giochi a tema, Hell Fest appunto, si traduce in un festival di Halloween itinerante con spettacoli e maschere, impersonate da attori, a disposizione del pubblico pagante.
The Other, attore o psicopatico?
Natalie
(Amy Forsyth) torna nell'appartamento che condivide con l'amica
Taylor (Bex Taylor-Klaus). Insieme ad altri quattro ragazzi, decidono
di passare la notte a Hell Fest. Natalie è la prima a temere lo
strano comportamento di The Other. Le appare, infatti, più come uno
stalker dalle cattive intenzioni, che un attore, particolarmente
bravo e calato nel ruolo, ingaggiato dal parco.
È, quindi, su
questa ambiguità di fondo che si regge la tensione del film. Man
mano che lo stalker miete le sue prime vittime, tuttavia, il plot
risulta carente e ripetitivo.
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