Recensione film Tron: Ares
Scopri la recensione del film sci-fi Tron: Ares

Il film Tron: Ares, tratto dal videogioco originale, consolida il proprio status di franchise con questo terzo capitolo che segna il ritorno, dopo Legacy del 2010, di un sequel molto atteso. Proprio come il primo film di oltre quarant'anni fa, il creatore e produttore Steven Lisberger dichiara con coraggio che anche questo è un film che corre dei rischi e che è stato realizzato in un ambito sperimentale.
L'incontro significativo tra umanità e intelligenza artificiale avviene quando il programma avanzato Ares (interpretato dal premio Oscar Jared Leto in Dallas Buyers Club) viene trasportato in una missione cruciale nel mondo reale. Attraverso questa saga sensoriale in 3D, vengono esplorati l'equilibrio, il controllo e il significato dell'essere umani.
A catturare questa storia di approcci polarizzanti alla convivenza con l'intelligenza artificiale è il regista Joachim Rønning (Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar). La produzione lavora con orgoglio per evocare la nostalgia e lo fa con delicatezza, attraverso una narrazione coerente.
Il nipote dell'antagonista del film originale, Julian Dillinger (interpretato da Evan Peters, noto per Monster: The Jeffrey Dahmer Story), è il nuovo amministratore delegato dell'azienda, spinto da un'ambizione sconsiderata che oscura il suo genio. Ha creato Ares, un super soldato all'avanguardia, ma mentre lo presenta alle parti interessate, sua madre Elisabeth (Gillian Anderson, The Crown) sa bene quanto lui che non tutti i problemi sono stati risolti.
Sound design superiore e colonna sonora incisiva
Sul lato più leggero della luna tecnologica c'è Eve (Greta Lee di The Morning Show), a capo della ENCOM, la società fondata dal creatore della Griglia, Kevin Flynn (interpretato dal premio Oscar Jeff Bridges di Crazy Heart), prima che questi scomparisse nell'oscurità. Spinta da una visione ristretta, Eve è alla ricerca del Codice della Permanenza di Flynn, che racchiude un potenziale onnipotente a beneficio dell'umanità.
Determinata come Eve, anche la sua antagonista Julian è alla ricerca del codice, ma è spinta da motivazioni malvagie. Il diavolo nuota nella piscina della disperazione. Julian è l'esempio perfetto dei pericoli dell'intelligenza artificiale nelle mani sbagliate. Con la pressione e il dubbio che si fanno sempre più pressanti, manda Ares nel mondo naturale. Ma navigare nelle condizioni umane può avere effetti indesiderati.
Raggiungendo una pietra miliare musicale, la colonna sonora originale è stata affidata ai Nine Inch Nails, che hanno realizzato la loro prima colonna sonora cinematografica. Questa scelta precisa mira a dare una svolta più grintosa rispetto al passato, con i pionieri dell'industrial rock che fondono tutto sul ritmo emotivo della storia. Le texture ambientali grezze e il calore sfocato si fondono, inducendo una trance inquietante che è l'attributo prevalente del film.
Schede
Sviluppo della trama discontinuo
I 119 minuti non sono privi di dinamiche sequenze di inseguimento sui famigerati Light Cycle. Ma, proprio come i Light Cycles, il ritmo del film accelera incautamente senza mai rallentare. Ci si potrebbe chiedere se questo, insieme all'invasiva intrusione del 3D Imax, serva a coprire la mancanza di dialoghi avvincenti e l'incapacità di creare tensione all'interno della trama. Considerata l'alta posta in gioco, la suspense delude, lasciando lo spettatore a fissare le luci al neon e il rumore elettronico in attesa del prossimo crash-bang-boom. Questa carenza si manifesta fin dall'inizio, durante un inseguimento tra Eve e i tirapiedi di Dillinger, dove lei incontra per la prima volta Ares.
"Sacrificabile" è la parola che ogni entità AI detesta sentire e che ogni designer malvagio si pente di aver pronunciato. Presentato come tale da Julian, Ares si ritrova a ricoprire il ruolo abusato del super soldato privo di difetti umani, controllabile e letale, che minaccia di ribellarsi. Rompendo alcuni schemi, il film affronta una questione che la maggior parte dei film sull'intelligenza artificiale sollevano in una certa misura. Invece di esplorare il potenziale impatto dell'IA sull'umanità, questa versione approfondisce il modo in cui l'IA guiderà l'umanità.
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