Recensione film Thelma, thriller paranormale con Eili Harboe
Di Joachim Trier, in sala dal 21 giugno.
Thelma è il thriller paranormale di Joachim Trier. E' stato selezionato nella categoria di Miglior film straniero agli scorsi Oscar senza, tuttavia, entrare nella rosa finalista delle nomination. Trier è un regista colto che, indubbiamente, sa il fatto suo dietro la macchina da presa.
Thelma
ha lusingato la critica statunitense, forse, grazie ai riferimenti a Hitchcock e Brian De
Palma. Il film di Trier è piuttosto lungo: può contare su uno
scenario nordico sempre suggestivo, sul talento indiscutibile del
regista, ma meno su una trama di ampio respiro.
Sul piano registico, ci sono due
sequenze d'impatto: la prima nel prologo; l'altra, ancorata all'horror Carrie (1976) di De Palma,
verso il finale.
Schede
Thelma (Eili Harboe) è una ragazza timida che ha vissuto con i genitori, cresciuta nella wilderness della foresta norvegese, secondo rigidi precetti cattolici. Iscritta all'Università di Oslo per studiare biologia, si trasferisce nella capitale. Spaesata, conduce una routine solitaria. Non ha interesse a confrontarsi con i coetanei, trovandoli banali e noiosi: lo confida al padre che non manca di rimproverare la figlia a riguardo.
Durante un pomeriggio di studio in biblioteca, Thelma ha un attacco epilettico. A soccorrerla c'è Anja (Kaya Wilkins). Le due ragazze hanno un vissuto famigliare molto diverso e finiscono per innamorarsi. Thelma si sente in colpa e prega Dio di salvarla. Si allontana da Anja, ma gli episodi epilettici si intensificano provocando il disorientamento dei volatili locali. La ragazza decide di sottoporsi a controlli medici che richiederanno una degenza in una struttura specializzata.
Qui, Thelma comincerà a ricorderà un passato traumatico. Inizia a comprendere la sua storia rimossa. Ha un dono paranormale ereditato, quindi decide di affrontare la questione a ritroso. Intanto, i suoi genitori (interpretati da Henrik Rafaelsen e Ellen Dorrit Petersen), i quali non hanno mai smesso di sorvegliarla a vista, anche da lontano, cominciano a preoccuparsi. Una figlia, arbitrariamente sedata, comincia a scalpitare rivendicando la propria indipendenza.
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