Recensione film Small Things Like These: interpretazioni potenti in una storia avvincente

Cinema / Recensione - 09 November 2024 06:00

Scopri la recensione di Small Things Like These, il film con Cillian Murphy, Emily Watoson: trama, cast, critica

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Film Joe Bell - video

Non il classico film di Natale che molti si aspettano, ma sicuramente un film che merita di essere visto: l'apprezzato romanzo di Claire Keegan Piccole cose da nulla rivive con sottile intensità sul grande schermo grazie al tocco delicato del regista Tim Mielants (Will). Il film, incentrato sulle famigerate istituzioni irlandesi Magdalene e sugli ordini cattolici che ospitavano migliaia di giovani donne, esplora le tragiche realtà che emergono quando un uomo è alle prese con la moralità in mezzo a una comunità di deferenti. Le sofisticate inquadrature ravvicinate catturano l'atmosfera grintosa ma umile che caratterizza quel luogo e i suoi abitanti.
Film Oppenheimer - video

Cillian Murphy, vincitore dell'Oscar nel 2024, interpreta con grazia il ruolo del fedele padre di famiglia e del risoluto commerciante di carbone Bill Furlong. Mentre a New Ross, una piccola città irlandese a metà degli anni '80, lo spirito natalizio si diffonde, Furlong ne è insensibile. Il suo passato tormentato riaffiora, aggiungendosi a una nuova crisi di principio che lo sommerge di preoccupazioni. Il trattamento ostile riservato dalle suore alle ragazze - di cui è testimone nel locale - non gli va giù. Un giorno, mentre sta effettuando un sopralluogo, Bill viene scosso da una ragazzina che implora aiuto, attraverso un volto pieno di terrore, prima che una delle suore intervenga rimproverandolo per essersi avventurato tra le mura del manicomio.

A casa, Eileen (Eileen Walsh, Eden), la moglie di Bill, s’interroga sullo strano silenzio del marito, al quale chiede: “Ti preoccupi mai?”. Notando la sua natura tenera, la donna gli ricorda che ci sono cose nella vita che è meglio ignorare per garantire i propri interessi, in questo caso quelli della loro numerosa famiglia. Ma è proprio questo a peggiorare il suo stress: la paura immaginaria che i suoi figli possano soffrire. L'angoscia emotiva di Murphy è contagiosa. Anche se il suo personaggio rimane tranquillo e riservato, la tensione che ribolle dentro di lui è palpabile.


Interpretazioni potenti che arricchiscono la trama

Dopo aver incontrato la giovane Sara (Zara Devlin, Ann) nascosta nel capannone del carbone che tremava, le rivela il segreto alla base del suo terrore, implorando il suo aiuto. Scoperte dalle sorelle, le due sono portate all'interno sotto una veste preoccupata e premurosa, dove incontriamo l'intimidatoria e minacciosa matriarca suor Mary, interpretata al meglio dalla candidata all'Oscar Emily Watson. Scoraggiato dall'imponente contegno della sorella, Bill fa ritorno a casa a testa bassa e a bocca chiusa.

Il talento di Mielants alla regia permette al cast di materializzarsi in una storia più ampia, elevando ogni ruolo. Girato in esterni, il film tratta l'ambientazione come un personaggio a sé stante, che riflette le stesse qualità dei suoi abitanti. Murphy era innamorato del libro e lui e Mielants si sono riuniti dopo Peaky Blinders per realizzare il film.

Senza cadere nella ridondanza, la narrazione affronta temi costanti nella diaspora irlandese: la vergogna, la resistenza, il senso di colpa e il rischioso impegno a realizzare la cosa giusta. Una scena cruciale, in cui Bill cerca furiosamente di lavarsi via il carbone sporco dai palmi delle mani, esprime in modo figurato l'incapacità di nettarsi dalla realtà che ora conosce. Con tutti che lo incitano, Murphy costruisce il tumulto interiore di Bill con un ritmo incalzante.

Qui il meno è certamente un vantaggio. Con una durata di 1:38, l’eccesso è mietuto in una visione tranquilla. L'assenza di dialoghi eccessivi, di scene rumorose o di molta musica contribuisce a creare un dilemma scomodo. Rifiutando di essere un altro pesce morto che nuota con la corrente, il protagonista lotta per rispondere alla domanda su dove inizi e finisca la responsabilità di fare il bene. Con un finale magistrale, questo film ha tutto ciò che serve.

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