Recensione film Sergio e Sergei di Ernesto Daranas
In sala dal 24 maggio.
Sergio e Sergei - Il professore e il cosmonauta è il film del regista cubano Ernesto Daranas, selezionato al Toronto International Film Festival e applaudito dalla critica.
L'opera è ambientata nel 1991, quando con il muro di Berlino crolla il regime sovietico. Cuba perde il suo partner di riferimento e la popolazione deve affrontare l'impatto della grave crisi economica. Anche in Russia le tavole sono povere, la gente si riversa sulle strade.
Sergio
(Tomas Cao) è un professore di filosofia che vive a L'Avana, insieme
all'energica madre Caridad (Ana Gloria Buduen) e l'adorabile figlioletta
(Dyna Posada). Ha una radio amatoriale, con cui è in contatto con Peter (Ron
Perlman), uno scrittore newyorchese di origini polacche, noto per le
tesi complottistiche e inviso dall'FBI.
L'amicizia via radio tra
Sergio e Peter attira l'attenzione di due funzionari: Lia (Yuliet
Cruz) e Ramiro (Mario Guerra), figure istituzionali tratteggiate con
intento parodico e calate in scenari surreali.
Mentre Sergio e Peter interrompono le comunicazioni a causa di un litigio per opinioni politiche, Sergio intercetta il cosmonauta Sergei (Hector Noas), intrappolato nella stazione spaziale del Mir: non ci sono finanziamenti per farlo rientrare, parcheggiato nello spazio per dieci mesi.
Tra il professore, sospettato di essere un marxista riformista a favore della perestrojka, e il cosmonauta abbandonato dal suo Paese, nasce una commovente amicizia: la passeggiata nello spazio più bella della storia, commenterà Sergei ad avventura conclusa.
La
trama è liberamente ispirata alla vicenda di Sergey Krikaliov, gli
eventi romanzati servono al regista per raccontare una storia
ancorata a un periodo storico straordinario, con una punta di
nostalgia in omaggio alla bellezza della capitale cubana: una città
ancora vivace rappresentata attraverso i colori, l'amore per il ballo
e la musica.
Sergio è un protagonista con una laurea che è una
patente di povertà. Eppure, allo stesso tempo, grazie alla
sensibilità e a uno sguardo curioso sul mondo, è artefice della
fine della Guerra fredda senza la necessità della bomba atomica.
Nel 1994, Sergey Krikaliov è tra i membri della prima missione spaziale frutto della collaborazione tra Russia e Stati Uniti.
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