Recensione film Peppermint con Jennifer Garner
Cinema / Festival / Recensione - 14 March 2019 10:00
Jennifer Garner protagonista nell’Angelo della vendetta.
Peppermint - L’Angelo della vendetta, propone una narrazione dove la giustizia privata si sostituisce all’incapacità delle istituzioni di reprimere la criminalità e la corruzione locale, un contesto nel quale una madre affronterà la più dura delle tragedie e reagirà all’ingiustizia subita. La regia elabora una narrazione concentrata sul tema della vendetta e del dolore per una perdita angosciante, che porta la protagonista a compiere azioni risolutive, un contesto dove il confine tra bene e male non è nitido, dove tali sentimenti si alternano in una zona dalle sfumature indistinte, grigie, che consente alle azioni di un angelo vendicatore di trovare inattesa giustificazione.
Jennifer Garner madre vendicava nella trama del film Peppermint
Riley North (Jennifer Garner) e una madre e moglie che assiste al brutale assassinio del marito e della figlia. Sopravvissuta all’agguato riuscirà a mandare a processo i colpevoli ma una giustizia corrotta scagionerà i criminali da ogni accusa, lasciando a Riley una sola possibilità di agire.
La vendetta come sentimento di ribellione all’oppressione patita per un ingiustizia è un sentimento antico, insito nella storia dell’uomo, che albergava nell’animo di molte popolazioni. Non a caso nel corso del medioevo era stato creato l’istituto della faida che consentiva ai famigliari della vittima di rivalersi contro uno dei parenti dell’esecutore materiale di un crimine efferato, vendicandosi del danno subito per le lesioni procurate al proprio congiunto o a causa della perdita dei propri affetti. La vendetta al cinema esprime ancora un fascino vivo ed accattivante, spesso giustificata attraverso il patimento di una ingiustizia tanto grave da rendere accettabile un’azione risolutiva e disumana. In Peppermint la vendetta viene condotta da una madre alla quale è stata assassinata la piccola figlia, una donna che si scontra contro un sistema corrotto, che diventa simbolo di una massa stancamente oppressa dallo strapotere del denaro e si ritrova ad essere una controversa eroina, l’emblema di un disagio sociale che non dovrebbe sussistere e che rende giustificabili le azioni della protagonista, estremizzando il sentimento di rivalsa contro la corruzione delle congregazioni delinquenziali.
L’illegalità e la giustizia nel film Peppermint
Il regista Pierre Morel propone uno spaccato sociale nel quale introduce un elemento di rivalsa che nell’illegalità del contesto riporta la giustizia in primo piano, conferendo snodi narrativi dinamici dalla trama tuttavia non autentica ma ben organizzata, capace di rendere lo spettatore piacevolmente intrattenuto. Jennifer Garner, nei panni del giustiziere privato porta sul grande schermo un personaggio estremo, capace di passare dalla dolcezza del focolare domestico alla rabbiosa risolutezza che impone la vita del vendicatore, conferendo in entrambe i casi veridicità alla protagonista.
Peppermint - L’Angelo della vendetta sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 21 marzo.
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