Recensione film One Night in Miami, quattro icone plasmano il futuro
Cinema / Recensione - 14 January 2021 10:30
One Night in Miami è in streaming su Amazon Prime Video
La storia del film One Night in Miami è semplice per la sua teatralità. In una notte di febbraio 1964, quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite a Miami per celebrare uno dei più grandi eventi nella storia della boxe. Il perdente Cassius Clay (Eli Goree) - che presto si chiamerà Muhammad Ali - sale sul ring e sconfigge il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall. Clay così commemora l'evento con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).
La regia di Regina King mostra rispetto verso il testo teatrale da cui il film è tratto, One Night in Miami di Kemp Powers e messo in scena per la prima volta nel 2013. Se unire quattro personaggi noti in una stanza può sembrare semplice, non lo è rendere credibili i loro atteggiamenti, e ciò che si è riverberato dal loro futuro.
Malcom X contro Sam Cook
Emerge quale sia la forza del film, con una storia che nella pièce si consumava in novanta minuti, e qui si dirada un po’ di più per permettere all’ambiente esterno di entrare nella stanza con i quattro protagonisti. La collaborazione tra i quattro attori segna un punto di unione che trascende il tentativo singolo di primeggiare. L’empatia che si crea è anche la stessa che i personaggi originali paiono vivere, conducendo lo spettatore ad una strana sospensione dell’incredulità, quasi che ciò che si sono detti è ciò che vorremmo che fosse accaduto.
Quando Malcom X scatta la foto ricordo a loro tre, la stessa regista King cristallizza quel momento come realmente accaduto - la foto reale è diversa e realizzata in un interno - e rende il film un documento. Cassius Clay ha 22 anni e appena incoronato campione del mondo si trasforma in Muhammad Ali; è il più elettrizzato, e il meno conscio di ciò che attende la comunità nera. Il controverso leader e mentore della Nation of Islam Malcolm X è il più propositivo, inserisce la canzone Blowin’ in the Wind di Bob Dylan affermando che la canzoni di protesta possono anche avere successo commerciale, cercando di smentire Cooke: è l’oratore che incita i tre amici all’azione.
La lotta per i diritti civili
Il calciatore della NFL Jim Brown è quasi il più realista dei quattro, facendo emergere che il concetto di discriminazione razziale sia un fatto mentale, anche se Malcom X non è d’accordo.
I quattro uomini nella stanza sono immemori di quanto avverrà, sorvegliati dalla sicurezza della Nation of Islam. La regia di Regina King riesce a trasmettere quel palpito di attesa terribile di ciò che sta per accadere, pur nella pacatezza delle conversazioni. Malcom X sarà assassinato un anno dopo durante un discorso pubblico ad Harlem, all'età di 39 anni con sette colpi di arma da fuoco, da tre membri della Nation of Islam (N.O.I.). Cooke fu assassinato dopo dieci mesi a Los Angeles, dopo aver cenato in un ristorante italiano e aver conosciuto una ragazza dai tratti orientali: fu ucciso con tre colpi di pistola calibro 22 dalla direttrice Bertha Franklin, la quale sostenne di essere stata minacciata da Cooke ubriaco e di avergli sparato per legittima difesa. La sentenza fu "omicidio giustificabile”. Al funerale partecipò proprio Cassius Clay che alla veglia funebre affermò: "fosse stato un cantante bianco, Elvis Presley o uno dei Beatles, l'FBI starebbe ancora investigando e qualcuno sarebbe finito dentro".
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