Recensione film Lovers, variazione sul tema
Cinema / Recensione - 04 April 2018 13:50
Lovers di Matteo Vicino, in sala del 5 aprile.
Dopo Young Europe (2012) e Outing - Fidanzati per sbaglio (2012), Matteo Vicino scrive e dirige Lovers. Quattro storie d'amore composte come una partitura musicale, in cui i quattro protagonisti, più uno (Ivano Marescotti), creano gli accordi di altrettante variazioni sul tema. L'eco di ritorno funziona come raffinato leitmotiv del film.
Andrea (Primo Reggiani), Dafne (Antonietta Bello), Giulia (Margherita Mannino) e Federico (Luca Nucera) sono i personaggi intrappolati in una sorta di loop sentimentale.
A turno sono traditori, vittime, arrivisti con licenza o sognatori senza appigli.
I capitoli vengono strutturati sulle dinamiche di due coppie, in cui il partner dell'una è ciclicamente attratto da quello della seconda coppia.
L'appello alla mancanza di cultura è l'altro motivo conduttore dei quattro racconti. Le conseguenze sono un agire frustrante, alla ricerca del profitto e del successo.
Grazie al vivace black humor di sottofondo, il film mette a nudo un originale scenario seriale di individualismo e solitudine. L'epilogo di ogni atto sortisce l'effetto di un giradischi incantato.
Azzoppati della capacità di immaginazione, ad Andrea, Dafne, Giulia e Federico non resta che esprimersi alternando le ossessioni.
Nella prima storia scopriamo un inquietante manager senza scrupoli; nella seconda, l'ambizione si allea alla superficialità per puntare sulle scorciatoie professionali; il terzo capitolo è squisitamente incentrato sull'opportunità di una vita matrimoniale; in quello finale, un bell'omaggio a Truffaut, il cerchio si chiude per ricominciare dallo stesso punto di partenza.
Di Lovers Matteo Vicino ha anche curato la colonna sonora. La pellicola indipendente si è aggiudicata numerose nomination in diverse categorie di festival internazionali. All'estero, Lovers è stato premiato al Fort Lauderdale International Film Festival, al Lisbon International e all'International Film Festival di Londra: per la Miglior regia e il Miglior lungometraggio straniero.
Buona visione!
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