Recensione film Isabelle, con Ariane Ascaride diretta da Mirko Locatelli

Cinema / Recensione - 26 November 2018 08:00

In sala dal 29 novembre, distribuito da Strani Film in collaborazione con Mariposa Cinematografica.

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Film Scream VI - video

Scritto da Mirko Locatelli e Giuditta Tarantelli, diretto da Locatelli, Isabelle si è aggiudicato il premio di Miglior Sceneggiatura al Montreal World Film Festival e quello di Miglior Attrice, ad Ariane Ascaride, al Cape Town International Film Market & Festival.

Film Isabelle

L'interpretazione dell'attrice francese è vibrante. Il suo ruolo è quello di una donna determinata e pratica. Ha una carriera di tutto rispetto come astronoma e lavora nel Dipartimento di fisica all'Università di Trieste. Il figlio Jérôme (Robinson Stévenin), invece, vive in Provenza e sta per diventare padre.

Isabelle ha una natura molto protettiva nei confronti del figlio. Tuttavia, in famiglia si consuma un dramma famigliare con responsi personali opposti. Se la madre cerca di controllarne gli effetti, Jérôme è in preda al panico.
La maestria del regista, al suo terzo film dopo Il primo giorno d’inverno (2008) e I corpi estranei (2013), sta (anche) nell'adozione di un registro tanto più gentile, quanto più scioccante si rivela lo sviluppo della trama.
Nei silenzi dei protagonisti si consuma un intreccio di solitudine, vendetta e sensi di colpa.

Isabelle cura il suo giardino, confeziona marmellate, è impegnata con le ricerche scientifiche e sta per diventare nonna. Sono queste le sue conquiste e le sue priorità. Ha una reputazione impeccabile e una vita timorosamente blindata, circondata dai vigneti della sua casa in campagna. In realtà, d'altra parte, Isabelle possiede una verve contagiosa, pur nelle sue contraddizioni, e un macigno che pesa sulla coscienza narcotizzata.
La seguiamo aiutare il giovane Davide (Samuele Vessio), scampato a un incidente mortale, concedendogli sospette ripetizioni di fisica. Un disegno, inizialmente, cinico muove i suoi propositi.
Nel finale, il risveglio per Isabelle sarà amaro e, forse, liberatorio.

© Riproduzione riservata



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