Recensione film Dragged Across Concrete, Zahler dirige un inedito Mel Gibson
Cinema / Recensione - 02 April 2019 12:50
Nelle sale statunitensi dal 22 marzo, distribuzione italiana a cura di Adler Entertainment.
Brutale e provocatorio, splendidamente interpretato. Scritto e diretto da S. Craig Zahler, nato a Miami classe 1973, un autore cinematografico a tutto tondo: scrive, dirige, compone musica. Da Bone Tomahawk (2015) a Cell Block 99 (2015), Zahler si conferma un regista da tenere d'occhio.
Dragged Across Concrete, già presentato a Venezia, si rivela un ottimo crime dove Zahler rilegge il pulp alzando l'asticella della posta in gioco. Il cast si dimostra in splendida forma a cominciare da un navigato Mel Gibson.
Trama noir di Dragged Across Concrete
Ridgeman
(Gibson) e Lurasetti (Vince Vaughn) sono una coppia di poliziotti con
un problema: sospesi dal servizio senza busta paga dal capo (Don
Johnson) per essere stati ripresi con cellulare. Il loro metodo poco
ortodosso è finito nell'occhio del ciclone dei media.
Ridgeman ha
una moglie (Laurie Holden) malata, Lurasetti vuole chiedere in moglie
la ragazza. In assenza di stipendio, decidono di collaborare con un
criminale (Thomas Kretschmann) grazie a un losco personaggio di
vecchia conoscenza (Udo Kier). Il colpo da mettere a segno è una
rapina in banca.
Nel frattempo, Henry (Tory Kittles) è uscito di prigione: con una madre tossicodipendente e un brillante fratello sulla sedie a rotelle, anche lui ha bisogno di soldi.
Dragged Across Concrete è un noir estremamente violento, afro-americani e donne (tra cui Jennifer Carpenter) rappresentano vittime predestinate. In realtà, le vittime di una società razzista e sessista si espandono a macchia d'olio.
Zahler sa il fatto suo
Dragged Across Concrete è un noir estremamente violento, afro-americani e donne (tra cui Jennifer Carpenter) rappresentano vittime predestinate. In realtà, le vittime di una società razzista e sessista si espandono a macchia d'olio.
La fotografia alterna ambienti bui e toni caldi a quelli luminosi ma freddi, l'effetto è spiazzante. Tanti dettagli sono introdotti per diventare rilevanti nel corso della storia. Lo script entra nel vivo dell'action senza perdersi in preamboli. D'altra parte, Zahler sa giocare in contropiede, come nel caso di una particolare sequenza in macchina: Vaughn mangia un lungo panino con tempi reali. Distrazioni intese come momenti di riflessione, in cui il regista permette allo spettatore di prendere fiato, giusto un attimo prima del successivo pugno nello stomaco.
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