Recensione film American Animals, heist movie con Barry Keoghan

Cinema / Recensione - 03 June 2019 08:00

In sala dal 6 giugno, distribuito da Teodora Film.

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Mostra del Cinema di Venezia 2024 - video

American Animals è scritto e diretto dal londinese Bart Layton, più conosciuto per i suoi documentari o come produttore di serie televisive. Il film si è conquistato l'attenzione internazionale con l'anteprima al Sundance Film Festival.

Film American Animals

È piaciuto alla stampa specializzata statunitense: l'occhio documentaristico e la fiction si equilibrano creando uno straniamento d'effetto, dramma e commedia raggiungono un buon compromesso.
La provocazione comincia con un avvertimento bizzarro, “questa storia si basa su fatti frutto di fantasia”. Invece, la rocambolesca rapina avvenuta nel 2004, nella biblioteca della Transylvania University, sita a Lexington nel Kentucky, è un fatto di cronaca vera.

American Animals trama, un libro d'ispirazione

American Animals ha diversi punti di appeal che meritano la visione del film. Senza fare spoiler, lo spettatore rimarrà affascinato da questo film capace di intercettare la frustrazione di una generazione benestante con un taglio accattivante e un bel cast di attori.
Lo script non è mai telefonato, ma predilige l'azione. I protagonisti sono quattro studenti brillanti.

Warren Lipka (Evan Peters) è un promettente sportivo di college, disinteressato allo sport. Anche Spencer Reinhard (Barry Keoghan, già apprezzato in Il sacrificio del cervo sacro e Dunkirk) eccelle come studente di arte. Le dinamiche restano sospese tra lo script e la reale testimonianza dei protagonisti della vicenda. Comunque, tutto sembra aver inizio con Spencer che, visitando la biblioteca, resta folgorato da un raro libro. La biblioteca ha sistemi di sicurezza ridicoli e il libro in questione vale una cifra inestimabile, intorno ai 12 milioni di dollari.


Un heist movie che non ti aspetti

Eric (Jared Abrahamson) e Chas (Blake Jenner) vengono reclutati all'ultimo momento. Il colpo, nella sua fase di pianificazione, dà la possibilità a questi giovani di sentirsi protagonisti attivi di un progetto. Nonostante il background famigliare agiato, ai ragazzi manca infatti un'ispirazione di fondo. Una vicenda che ruota al senso di vuoto esistenziale delle società ricche, e ben nutrite a colpi di spot pubblicitari.


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