Recensione film Armageddon Time
La recensione del film drammatico Armageddon Time, al cinema

Un viaggio affascinante e denso, che attraversa una intera generazione cercando di destrutturarla di fronte all’American Dream. Armageddon Time rilegge in chiave moderna le paure dell’uomo, intese come paure generazionali. Un percorso necessariamente controverso ma estremamente efficace, che mette in prima fila il piccolo Paul, espressione più fresca e innocente di una famiglia che fatica fronteggiare le controversie degli anni Ottanta. L’impianto concettuale richiama il filone americano trans-generazionale, facendo tornare alla mente l’analisi alta e valoriale di pensatori come, ad esempio, Don DeLillo (Underworld e L’uomo che cade su tutti).
In Armageddon Time, Gray propone sia una lettura più particolare, attraverso la narrazione delle vicissitudini dei protagonisti (in particolare i due ragazzi, l’uno, se vogliamo, il doppelganger dell’altro), sia uno sguardo più ampio, che invece punta a mettere in evidenza le discrepanze tra i desiderata di una famiglia, il volere dei figli e quello che invece la realtà sbatte di fronte. Il tutto produce un turbinio di sensazioni che portano a un senso di inquietudine e insoddisfazione: proprio il mood che il regista vuole mettere in luce.
La trama del film
Gli Stati Uniti sono in piena presidenza Reagan, con l’ordine mondiale precostituito che inizia geopoliticamente e socialmente a vacillare. E in questo quadro prendono sempre più piede le paure della fine del mondo, dell’Armageddon. Paul e Johnny, due giovani studenti, non trovano di meglio da fare che creare preoccupazioni ai familiari. La madre di Paul, insieme al marito Irving e ai nonni, sono preoccupati per il futuro del figlio, visto che sogna di diventare un artista famoso, mentre loro lo vorrebbero magari dietro a una scrivania. Paul vive quindi una doppia esperienza: quella della stabilità familiare, e quella della ribellione, incarnata dall’amico Johnny. Una duplice visione, così come è quella che vive la sua famiglia. Così come quella che vive anche la società americana, e a quel punto tutto il mondo, schiacciato dalla vecchia guerra fredda, che oggi si ripresenta a noi sotto altre forme. Un andare e venire di incubi e paure, che i protagonisti ritrovano nel proprio io e poi tutti insieme.
Schede
La regia di Armageddon Time
Dopo aver girato cinque film drammatici e intimi nella sua città d’origine,
New York, il regista James Gray si è
mosso su nuovi terreni con un’avventura incentrata sulle esplorazioni come Civiltà perduta - The Lost
City of Z, ambientata in Amazzonia, e il racconto fantascientifico Ad
Astra. Con Armageddon Time, Gray ha deciso non solo di fare ritorno a New
York City, ma addirittura di ripiombare nella villetta bifamiliare di Flushing,
nel Queens dove è cresciuto.
Il cast del film Armageddon Time
Anne Hathaway, vincitrice del Premio Oscar, conosciuta e apprezzata per la sua versatilità come interprete e produttrice, interpreta Esther, mentre Aaron ha il volto e il nome di Anthony Hopkins, pluripremiato e nome di fama mondiale dopo il successo di The Father e Il silenzio degli innocenti. Oltre ai due pezzi grossi del cinema mondiale, i volti giovani del film sono Banks Repeta (Paul), il quale ha lavorato in diversi film, inclusa l’opera di Antonio Campos Le strade del male. Insieme a lui Jaylin Webb, che interpreta Johnny, ha da poco finito le riprese di un ruolo nel film Till.
Armageddon Time: la data di uscita al cinema
Armageddon Time è in uscita nei cinema italiani il 23 marzo, mentre negli Stati Uniti è uscito il 28 ottobre 2022.
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