Recensione del film The Big Sick
"The Big Sick" è il film che mescola commedia e dramma
The Big Sick è il film di Michael Showalter con Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter.
Kumail (Kumail Nanjiani) è un giovane comico di standup di Chicago, usa la sua auto con Uber e la notte si esibisce. Negli sketch ironizza sulla cultura pakistana, e questo aspetto è tenuto nascosto alla famiglia musulmana.
Durante uno spettacolo Kumail incontra Emily (Zoe Kazan), una donna bianca non musulmana presente tra il pubblico. I due trascorrono la notte insieme e quella che sembra una infatuazione diventa storia d’amore.
Ma quando Emily scopre la religione di Kumail reputa che la relazione debba terminare, a causa sopratutto delle aspettative delle rispettive famiglie.
Il film parte quindi con la classica divergenza religiosa che impedisce ad una coppia di stare insieme: sono infatti anche le due famiglia ad incutere timore, pure se non incidono troppo nell’evoluzione della trama. Maggiore impatto ha avuto in tal senso un film come “Love + Hate” di Dominic Savage del 2005, dove l’intolleranza familiare sfocia in aggressione.
In “The Big Sick” questo aspetto sociale ascende in una direzione diversa quando Emily si ammala ed è ricoverata in ospedale, tanto da essere intubata per una grave infezione. Kumail vuol restare accanto a lei, nonostante i genitori di lei disapprovino.
Questo evento “fisico” getta maggiore credibilità alla storia, e una solidità che altrimenti sarebbe stata difficile da raggiungere. Infatti il dolore fisico diviene il mezzo attraverso cui superare le diversità culturali e religiose, perché solo il benessere della persona amata è ciò che le sorpassa.
Il film - tratto dalla storia vera dello stesso Kumail Nanjiani - ha incassato negli Stati Uniti 53,5 milioni di dollari, con un successo raro per un film con attori poco conosciuti. Kumail è un comico, e Emily V. Gordon è realmente sua moglie. Il che rende il film capace di aderire alla realtà, e sopratutto attraverso i continui dialoghi far fluire i pensieri dei protagonisti.
È proprio questo l’aspetto più ostico del film, un dialogo continuo - che come nella tradizione delle stand up comedy - pretende di raccontare e ironizzare su ogni aspetto della vita.
Nonostante tale prolissità "The Big Sick" fa emergere dei conflitti per poi risolverli in maniera non fittizia, bensì credibile e quasi di un realismo terrificante, che si svolge tra corridoi di ospedale dove la comicità sembra bandita e che invece segna l’origine di questa storia.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti
Recensione film Gli anni del Prog
Un documentario dedicato al rock progressivo degli anni Settanta, un genere fondamentale per la storia della musica ital
Recensione film Zootropolis 2: il sequel della Disney Animation supera i confini visivi
Dimostrando che il primo film non era un caso isolato, la Disney si lancia in una seconda divertente avventura
Recensione film Hamnet: Metamorfosi nella vita di Shakespeare, con Paul Mescal e Jessie Buckley
Essere o non essere: la regista Chloé Zhao risponde sì con la storia che ha ispirato il capolavoro di Shakespeare Amlet
Libro Tailored Realities
la nuova raccolta di racconti di Brandon Sanderson sospesa tra fantasy e fantascienza
Recensione serie tv thriller Il cuculo di cristallo dal bestseller di Javier Castillo
Disponibile su Netflix
Recensione Now You See Me: Now You Don't: il film fatica a incantare il pubblico
L'ultima fase dei magici anticonformisti si basa su banali trucchi di magia per tirare fuori il coniglio dal cilindro
Recensione k-drama Non stare a guardare con Jeon So-nee e Lee You-mi dal romanzo di Hideo Okuda
Disponibile su Netflix
Recensione Film The Running Man, dal romanzo di Stephen King al grande schermo
In uscita anche in Italia, l'atteso remake del cult anni '80 con Schwarzenegger