Recensione del film Insospettabili sospetti

Cinema / Recensione - 03 May 2017 07:30

Insospettabili sospetti ("Going in Style") è il film con Morgan Freeman, Michael Caine tratto dall'omonima pellicola del 1979.

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Insospettabili sospetti ("Going in Style") è il film di Zach Braff nelle sale, con Alan Arkin, Morgan Freeman, Michael Caine, Matt Dillon e Ann Margret.

La pellicola si regge sull’interpretazione dei protagonisti, per cui potrebbe essere anche superfluo concentrarsi sull’intreccio. Ma stavolta la società di produzione De Line Pictures insieme alla Warner Bros. per rendere il film più compatto si è basata su un film che ebbe già successo, ovvero “Going in Style” di Martin Brest che nel 1979 incassò 29 milioni dollari.

Quindi l’operazione non poteva che essere di consenso del pubblico, tanto che negli Stati Uniti il film ha già superato i 60 milioni, pur se la critica è stata dubbiosa nel promuoverlo.

Le baldorie degli anziani Willie (Morgan Freeman), Joe (Michael Caine) e Albert (Alan Arkin) lasciano spazio a problematiche che per un pensionato dovrebbero essere ormai un ricordo: Joe scopre che lui, la figlia Rachel e la nipote saranno senza casa in meno di 30 giorni. Willie apprende di essere malato di insufficienza renale e ha bisogno di un trapianto, dovendo anche parlare in videochat con la figlia e la nipote che abitano lontano. E anche la pensione avrà una diminuzione nella cifra erogata.

Quindi le incognite della vita odierna sono imminenti, e i tre decidono di rapinare la banca che ha ridimensionato i loro fondi pensione, riprendendo ciò che è loro di diritto.

Se il film del 1979 proponeva però una tematica attuale per l’epoca, “Insospettabili sospetti” viene dopo pellicole come “Point Break - Punto di rottura” (1999) e “Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco” (2001) che hanno affrontato lo stesso tema. Così la trama risulta troppo prolissa per risultare tipica del genere commedia, e il momento della rapina appare come l’unico degno di nota in una sceneggiatura dove solo le espressioni dei tre protagonisti motivano la visione del film.

In “Insospettabili sospetti” i tre effettuano le rapine usando le maschere di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr.. In “Point Break - Punto di rottura” erano quelle di Ronald Reagan, Lyndon B. Johnson, Richard Nixon e Jimmy Carter. La verve dei protagonisti riesce a restituire una plausibilità che altrimenti sarebbe compromessa. Nello stesso film “Ocean's Eleven” (nonché ne sequel “Ocean's Twelve” e “Ocean's Thirteen”) era il cast composto da Andy García, Julia Roberts, Matt Damon, George Clooney e Brad Pitt ad infondere prestigio al film, che infatti superò 450 milioni dollari d’incasso. Senza contare “Un colpo perfetto” (“Flawless”, 2007) con lo stesso Michael Cane, dove un anziano che aiuta una giovane a rapinare una banca.

Le musiche-jingle da sottofondo tipiche dei film commedia ricreano già un’atmosfera che offre ilarità. Il regista Zach Braff che ha già lavorato a “La mia vita a Garden State” (2004) e “Wish I Was Here” (2014) è anche attore, ma pare soggiogato dall’interpretazione del cast.

Lo stesso produttore Donald De Line ha lavorato a film come “Pretty Woman” (1990), “Ransom” (1996), “Green Lantern” (2011) e la serie “Wayward Pines”. Sa quindi come pesare con la bilancia dell’orafo per interessare il pubblico: sul cast piuttosto che su quello che racconta.

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