Recensione del film Don't Come Back from the Moon, con James Franco
Cinema / Recensione - 23 January 2019 10:00
Il film è prodotto e interpretato da James Franco
Don't Come Back from the Moon è il film di Bruce Thierry Cheung, uscito nelle sale statunitensi. La voce fiori campo del giovane protagonista Mickey Smalley (Jeffrey Wahlberg) all’inizio distoglie l’attenzione della trama, che lentamente si dipana mostrandolo mentre cerca di far luce sulle difficoltà della sua famiglia, composta dalla madre Eva (Rashida Jones) che ha sempre avuto uomini che l’hanno abbandonata.
James Franco interpreta un padre in una trama misteriosa
Mickey ha un padre, Roman (James Franco) ma appare solo all’inizio, perché poi sparisce come tutti gli altri uomini di questo paese arso dal sole del Salton Sea della California. Una volta qui i turisti si divertivano, il luogo era una destinazione per le vacanze ma il lago ora si sta restringendo e l'ultima fabbrica è stata chiusa. Gli uomini se ne vanno senza spiegazioni, tranne uno che lascia un biglietto in cui scrive di essere andato sulla luna.
Roman era irruente e a tratti comprensivo prima di partire, e ora Mickey rimasto con la disperazione della madre tesse una relazione con una ragazza, quasi per sublimare la sua sofferenza.
La città diviene sempre più polverosa, mentre le teorie sulla scomparsa degli uomini ruotano nell'etere, mentre le loro mogli e i figli adolescenti aspettano il loro ritorno.
La Luna immaginaria del libro Don't Come Back from the Moon
La Luna è quella da cui Mickey si è affezionato, un luogo distante nei pensieri che intravede come tranquillo. Il film ha avuto una buona ricezione critica, sopratutto per come riesce lentamente a costruire un potenza emotiva. La storia del ragazzo che cerca un luogo per sé stesso e per gli altri è sintomatica di una situazione in cui ci si trova in un ambiente ostile, e non si riesce ad allontanarsene. Infatti il luogo è diventato umile e quasi dimenticato, se una volta era composto di operai ora vive di ricordi. Mickey tenta quasi di prenderne le distanze, anche con una storia d’amore che lo trattiene sulla Luna immaginaria.
La lentezza del film però spesso mina la genuinità della storia, che si svolge senza movimenti narrativi, bensì con accenni che sono ispidi come il paesaggio che descrive. Ma il raschiare della colonna sonora sulla pellicola la rende onirica, e il romanzo da cui è tratto, Don't Come Back from the Moon (2005) di Dean Bakopoulos è lo spartito.
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