Ace Combat 7: Skies Unknown, recensione per PS4 e Xbox One
Games / Recensione - 23 January 2019 14:00
Una spettacolare storia nei cieli di Ace Combat 7
Ace Combat 7: Skies Unknown è il simulatore di volo di Bandai Namco, sviluppato dal team Project Aces, che arriva ben dodici anni dopo l’ultimo capitolo apparso sulla precedente generazione di console. La serie, contraddistinta da una storia curata e un gameplay spettacolare, rappresenta ormai l’ultimo caposaldo di un genere quasi del tutto estinto, una produzione capace di mantenere la propria identità e, al tempo stesso, di imporsi come un videogioco moderno e piacevole. Il risultato con Ace Combat 7 è quello di aver racchiuso al suo interno tutto il fascino e la tradizione di una storica saga, solida nelle fondamenta e con il tipico gusto della scuola giapponese di un tempo. Immergersi nella cabina di pilotaggio, inseguire droni e aerei nei cieli tempestosi, tra fulmini e vento a sferzare il nostro velivolo, esplosioni e fughe all’ultimo istante, configurano un titolo adrenalinico e ormai unico nel suo genere.
Ace Combat 7 presenta una sceneggiatura di alto livello, spesso sorprendente e dai connotati ambivalenti, mettendo a confronto due storie parallele. Se nelle missioni più classiche impersoneremo infatti il pilota Trigger, con briefing e strategie militari a scandire le varie fasi, dall’altra vedremo la storia di un meccanico donna particolarmente talentuosa, che viene fatta prigioniera dall’esercito rivale. Questa dicotomia nella narrativa configura una Campagna principale raccontata in maniera virtuosa e originale, tra scontri nei cieli e la sofferenza più intima di un’anima deportata, lontana dall’azione e dai conflitti che suo malgrado l’hanno travolta. La cura nella trama la si evince comunque sin dall'inizio, grazie a filmati in computer grafica curati e dallo stile quasi alla Metal Gear, ottimi per regia, dialoghi e coinvolgimento, un climax che raggiunge il suo apice in un epilogo splendido, sia visivamente che in termini più prettamente sentimentali.
Le bellissime scene di intermezzo lasciano il posto ad un gameplay in linea con la tradizione della serie, fatto di spericolate dogfight e un motore fisico che permette un approccio immediato, un ottimo compromesso tra arcade e qualche velleità simulativa. La scelta del sistema di controllo, tra semplificato e il ben più soddisfacente esperto, configurano una produzione adatta sia ai neofiti che ai veterani, nonostante la complessità delle missioni inizi a diventare significativa nell’ultima parte, anche per un sistema di checkpoint non perfetto, con punti di salvataggio spesso lontani tra loro. Il livello di sfida sempre costante, comunque, sublima inseguimenti e cacce nei cieli, con manovre evasive, virate, flare e il lancio di missili per abbattere droni e aerei nemici: la soddisfazione che ne consegue rimane ancor oggi come una delle più elevate in qualsiasi titolo videoludico, supportata da un gameplay che permette davvero di concatenare manovre spettacolari a velocità folli. Le venti missioni totali che costellano la storia variano in quanto a design, con incarichi che spaziano da bombardamenti di particolari basi nemiche, scontri diretti e frontali che si alternano ad incursioni stealth, dall’abbattimento dei droni alla difesa di bersagli sensibili. La differenziazione permette di godere di un’ottima varietà in termini ludici, senza contare l’enorme scelta dei velivoli messi a disposizione dagli sviluppatori, che coprono tre diverse categorie: combattimento, attaccante e multiruolo. L’enorme ed eccellente cura poligonale è apprezzabile all’interno dell’hangar, dove scegliere ed equipaggiare i nostri aerei preferiti, perfette rappresentazione dei modelli reali. Si spazia dall’F-15, al Mirage, al nuovissimo Sukhoi Su-57, il velivolo più avanzato della flotta russa, pensato per sostituire il MiG-29, presente in ogni capitolo della serie. Tutti gli aerei sono stati ricostruiti da zero sfruttando il motore grafico Unreal Engine 4, che disegna scenari particolarmente evocativi e spettacolari durante le battaglie nei cieli, mentre mostra qualche texture in bassa risoluzione quando ci avviciniamo al suolo. La maggiore novità risiede nella tecnologia TrueSky, che riproduce le condizioni meteorologiche in tempo reale, con le nuvole che finalmente hanno un peso in termini visivi, dove scappare dai nemici, nascondersi e far perdere le proprie tracce. Proprio le situazioni climatiche più estreme (tempeste e fulmini) hanno un’influenza sul nostro aereo, tra turbolenze e problemi alla strumentazione di volo, oltre alla formazione di ghiaccio su fusoliera e ali.
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