Recensione del film Assassinio sull'Orient Express

Cinema / Recensione - 30 November 2017 08:00

“Assassinio sull'Orient Express” è il film di Kenneth Branagh con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley, Penelope Cruz.\r\n\r\n

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Rampage

Assassinio sull'Orient Express è il film di Kenneth Branagh nelle sale.

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Nel 1934 il detective Hercule Poirot (Kenneth Branagh) dopo aver risolto un furto alla chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, invece di riposarsi ad Istanbul accetta l’invito dell’amico Bouc (Tom Bateman) a Londra per un altro caso. Bouc gli offre una stanza sul treno Orient Express.

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Durante il tragitto, e dopo che una valanga ostruisce i binari Poirot scopre che uno dei passeggeri - Samuel Ratchett (Johnny Depp) - è stato assassinato durante la notte dopo essere stato pugnalato una dozzina di volte. Poirot e Bouc indagano sui passeggeri, e dalle prime prove emerge che Ratchett è stata ucciso da una sola persona. Caroline Hubbard (Michelle Pfeiffer) sostiene che durante la notte un uomo era nel suo scompartimento,

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La musica jazz rende subito la cornice del film, che come alcune pellicole chiamate all-star agglomera attori in maniera efferata. Un film di simile impatto era “Cassandra Crossing” (1976) con Sophia Loren, Burt Lancaster, Martin Sheen, Ava Gardner e anch’esso ambientato in un treno; “Nine” (2009) con Daniel Day-Lewis, Marion Cotillard, Penélope Cruz - anch’essa in questo film - Nicole Kidman, la medesima Judi Dench, Kate Hudson e ancora la Loren, con una trama che si basa su “Otto e mezzo” di Federico Fellini. Oppure recentemente “Appuntamento con l’amore” (2010), con Jessica Alba, Bradley Cooper, Taylor Swift, Patrick Dempsey, Anne Hathaway, Shirley MacLaine, Julia e Emma Roberts.

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Il tipo di film è quindi completamente incentrato sul cast, che nel caso di “Perfetti innamorati” ha portato a 216,5 milioni di dollari di incasso. In “Assassinio sull'Orient Express” a ciò si aggiungono anche cibarie luculliane, carne flambé servita mentre fuori nevica, un vagone ristorante che da solo è un set cinematografico con un cast che guarda lo spettatore quasi invitandolo al tavolo. È quindi impossibile non essere immedesimati in questa vicenda, che per essere più solida si basa sul romanzo di Agatha Christie.

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Il movente giallo del film stesso viene meno, tanta è spavalda la cura dei dettagli. Non ci interessa molto sapere che Poirot scopra che Ratchett era coinvolto nel rapimento di Daisy Armstrong, un bambino scomparso dalla sua camera da letto e tenuto per un riscatto, anche se poi il piccolo fu trovato ucciso e la famiglia perì in tragedia.

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Sono i dialoghi, la possibilità di accedere ad un periodo diverso dal nostro con una precisione rara ad essere il motivo principale per vedere il film. E Kenneth Branagh poteva essere l’unico regista idoneo a questo scopo, dopo aver diretto film aderenti ai testi come “Amleto” (1996), fino alle didascalie dei fumetti di “Iron Man 2” (2010), “Thor” (2011), “Jack Ryan - L’iniziazione” (2014), fino a “Cenerentola” (2015).

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Intanto Poirot - quasi dimentico del suo ruolo - scopre che molti passeggeri hanno collegamenti diretti con la famiglia Armstrong. Mentre cerca di captare informazioni da Mary Debenham (Daisy Ridley), John Arbuthnot (Leslie Odom) gli spara alla spalla sostenendo di essere l'assassino, ma viene fermato da Bouc. I minimi slittamenti mentali di Poirot ritornano anche ora, tanto che comprende che Arbuthnot - medico e ex cecchino dell'esercito - non ha mai avuto intenzione di ucciderlo. E qui la sagacia del detective è quasi ironica, perché già vista in decenni di trame thriller, da quando il romanzo di Agatha Christie fu pubblicato nel 1934.

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Alcune scene in flashback, pure se potrebbero stonare con il film lo rendono quasi più teatrale, dando un momento che il treno non riesce a restituire. La musica di pianoforte di Patrick Doyle amplifica questa tensione, con tutti gli attori chiamati ad un’alta prova di recitazione. Come quella di Michelle Pfeiffer che piange il suo lutto indicibile.

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