Recensione Black or White, sorrisi e temi delicati per Kevin Costner

Cinema / Recensione - 04 March 2015 08:00

Black or white, un tema molto importante come quello dell'integrazione razziale nella nuova commedia diretta da Mike Binder, ispirato a fatti realmente accaduti al regista

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Black or white è il nuovo film del regista Mike Binder (Reign Over Me) ed esce nei cinema italiani giovedì 5 marzo. La distribuzione è opera di GoodFilms.

Black or white trama, Elliott, dopo la morte della moglie in un incidente stradale e quella della figlia diversi anni prima durante il parto, si trova a dover crescere da solo la piccola Eloise, nata dalla relazione della figlia con un ragazzo di colore. La vita l’ha messo a dura prova e l’unica cosa in cui trova conforto è l’alcool. L’uomo si trova ad avere a che fare con la nonna paterna della bambina, Rowena, che vuole l’affidamento esclusivo della piccola e per questo affida il caso al fratello avvocato Jeremiah. La situazione per Elliott non migliora di certo con il ritorno in gioco del da lui odiato padre di Eloise, ex tossicodipente che dice di essere pulito.

Black or white recensione, Kevin Costner (Balla coi lupi) torna a lavorare con Mike Binder a distanza di dieci anni da “Litigi d’amore”. L’operazione è positiva perché il risultato è una commedia che strappa diversi sorrisi allo spettatore con sullo sfondo delle tematiche molto importanti come il razzismo e le difficoltà di integrazione. Il tutto è reso bene grazie a una sceneggiatura molto ben scritta dallo stesso Binder.

Black or white cast è di primo livello. Partiamo dal protagonista Elliott, interpretato da Kevin Costner. Nonna Rowena è il premio Oscar Octavia Spencer (The Help) mentre un altro attore di grande caratura è Anthony Mackie (Pain & Gain - Muscoli e denaro) nel ruolo di Jeremiah. Il film ruota attorno a Costner, che è perfettamente calato nella parte, ma è impossibile non sottolineare l’interpretazione della Spencer, con mimiche assolutamente eccezionali che non possono non divertire chi guarda il film.

Mike Binder per la sua nuova opera sceglie una vicenda tratta dal proprio vissuto. Oltre alla sceneggiatura è anche autore della regia, la quale è ben curata e segue sempre il personaggio di Elliott: nel suo rapporto con la nipote, in quello con Rowena, quando beve per dimenticare, nella battaglia in tribunale per l'affidamentp di Eloise.

Black or white si rivela essere un buon film, che può essere tranquillamente classificato come una commedia. L’opera di Binder è piuttosto poltically correct, ma riesce a trattare grandi temi strappando diverse risate allo spettatore presente in sala.

© Riproduzione riservata



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