Recensione Black Tide con Vincent Cassel
Cinema / Recensione - 20 November 2018 11:45
In sala dal 22 novembre, per la regia di Erick Zonca.
Dopo l'acclamato La vita sognata dagli angeli (1998) e il meno fortunato Julia (2008), Erick Zonca torna con Black Tide (Fleuve Noir, il titolo originale). Si tratta di un poliziesco, tratto dal libro The Missing File di Dror Mishani (Un caso di scomparsa, edito in Italia da Guanda).
Il
poliziesco francese mantiene il fascino della matrice noir
letteraria. A questo, il film aggiunge l'interpretazione istrionica
di Vincent Cassel. Nei panni del personaggio maledetto di Black Tide ricorda
certi ruoli di Gerard Depardieu e, a dire il vero, Cassel regge
egregiamente il confronto.
Ad elevare una trama (quasi)
televisiva a prodotto cinematografico, c'è il Maestro Paolo Carnera, capace di restituire la vitalità conflittuale di una Parigi notturna,
con gli spacciatori che rubano la scena ai turisti innamorati.
Il protagonista di Black Tide, è François Visconti (Cassel). L'ispettore, pardon Comandante, ha barba e occhiaie, capelli unti e del whisky sempre a portata di mano. Soprattutto, ha un matrimonio fallito alle spalle, un figlio sulla cattiva strada e troppe notti insonni da recuperare. Visconti ha, quindi, una marcata dipendenza alcolica, ma anche un fiuto infallibile e una incrollabile dedizione professionale. Sembra uscito da un romanzo di Friedrich Dürrenmatt.
La trama è avvincente con riserve umoristiche.
Nel cast: Vincent Cassel, Sandrine Kiberlain, Romain Duris, Charles Berling, Elodie Bouchez, Laurena Thellier, Jerome Pouly, Hafsia Herzi.
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